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SVIZZERA«Io in Svizzera, lui in Colombia. Vogliamo rivederci»

19.07.20 - 23:55
Per le coppie divise dal coronavirus la Segreteria di stato della migrazione starebbe cercando una soluzione.
Keystone / 20 minutes
Fonte 20 minutes - Yannick Weber
«Io in Svizzera, lui in Colombia. Vogliamo rivederci»
Per le coppie divise dal coronavirus la Segreteria di stato della migrazione starebbe cercando una soluzione.
Sono in corso contatti con l'Austria, la Danimarca e la Norvegia, che hanno risolto il "problema". Ma il presidente dei Verdi invita a «non cantar vittoria».

BERNA - “Love is not Tourism”. È questo l’hashtag con cui il web è invaso nelle ultime settimane. A postarlo sono le coppie separate dal coronavirus. Una situazione vissuta negli scorsi mesi anche in Ticino, dove i partner aldiquà e aldilà del confine italiano rivendicavano la loro libertà. Ma le cose si fanno più difficili quando uno dei due si trova oltreoceano. È il caso della svizzera Solange, fidanzata con Diego.

Diego, riferisce 20 minutes, vive in Colombia. Lei lo ha conosciuto durante un lungo soggiorno in Sud America. Ma la pandemia impedisce gli ingressi turistici nel Paese. E Solange e Diego non possono vedersi. Una situazione che accomuna quasi tutte le nazioni europee. E con loro i partner sconsolati.

È passando dai social network che queste coppie cercano di farsi sentire e di rivendicare le loro unioni a distanza. Perché se “l’amore non è turismo”, ritengono che sia necessario fare un’eccezione nei confronti delle coppie non sposate, revocando le restrizioni. Un “movimento” sostenuto da Verdi e socialisti in Svizzera.

E a Berna qualcosa sembra muoversi. Entro fine luglio è infatti attesa una soluzione per il ricongiungimento di persone non sposate e non registrate con partner di Paesi terzi. «Abbiamo molta comprensione» per le persone non sposate e non registrate con partner di Paesi terzi e per il loro desiderio di rivedersi, ha detto venerdì la direttrice supplente della Segreteria di Stato della migrazione (SEM), Barbara Büschi. E ha assicurato: «Adatteremo il regolamento d'ingresso per queste persone il più rapidamente possibile».

Il presidente dei Verdi, Balthasar Glättli, accoglie con favore le intenzioni della SEM, ma aspetta a cantar vittoria: «Facciamo attenzione prima di stappare lo champagne». La SEM ha preso contatti con l'Austria, la Danimarca e la Norvegia, che hanno già trovato una soluzione. Sono ancora in corso chiarimenti con l'Ufficio federale di sanità pubblica, il Dipartimento federale degli affari esteri e l'Amministrazione delle dogane. La responsabile della SEM confida che «una soluzione concreta per le coppie bi-nazionali sarà trovata al più tardi entro la fine di luglio».

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