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CAPO VERDEBloccata da 4 mesi a Capo Verde: «Riportatemi in Svizzera»

11.07.20 - 18:16
Una 50enne di Svitto era partita a marzo per due settimane di vacanza e relax. E invece sta vivendo un incubo
wikimedia commons (Adrião)
La spiaggia di Santa Maria a Capo Verde
La spiaggia di Santa Maria a Capo Verde
Fonte ATS
Bloccata da 4 mesi a Capo Verde: «Riportatemi in Svizzera»
Una 50enne di Svitto era partita a marzo per due settimane di vacanza e relax. E invece sta vivendo un incubo
L'odissea raccontata a 20 Minuten: «Abbiamo anche tentato di organizzare una fuga in barca».

LISBONA - Bloccata da quattro mesi a Capo Verde a causa del coronavirus: è la difficile posizione in cui si trova una turista svizzera 50enne, che ha anche problemi di salute e che ha lanciato un appello alle autorità elvetiche.

Nello stato insulare nell'Oceano Atlantico, circa 500 km al largo dalle coste del Senegal, la donna era arrivata il 13 marzo in aereo, insieme a un'amica, per due settimane di vacanza e relax, riferisce 20 Minuten. Poco dopo però Capo Verde, per evitare la diffusione della pandemia, aveva chiuso le frontiere.

Da allora le due donne sono rimaste nel loro appartamento di vacanza. In un primo tempo non hanno capito nemmeno bene cosa stesse succedendo. Un amico le ha annunciate per un volo di rimpatrio italiano, ma in seguito non c'era più posto. Le condizioni si sono fatte sempre meno facili. Per cercare di abbandonare l'isola le "recluse", insieme ad altri turisti, hanno anche valutato la partenza illegale in barca, ma l'operazione non è andata in porto.

La 50enne ha problemi alla tiroide e deve assumere medicinali, difficili da ottenere sul posto. Per organizzare un volo della Rega avrebbe bisogno di una conferma del suo stato da parte di una dottoressa locale, che non ha però ottenuto. «Temo per la mia vita», dice la turista in dichiarazioni riportate da 20 Minuten. In Svizzera sono preoccupati per lei anche il partner e il figlio.

Nel frattempo a Capo Verde la situazione peggiora di giorno in giorno. «La gente rischia di morire di fame», sostiene la donna. Senza gli introiti del turismo la popolazione sta lottando per la sua sopravvivenza. In aumento è anche la criminalità e gli stranieri hanno paura.

In un video pubblicato da 20 Minuten la donna chiede aiuto. C'è una speranza: a quanto sembra il Portogallo sta organizzando un rimpatrio verso Lisbona il 16 luglio, con un volo su cui potrebbero prendere posto anche svizzeri.

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