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SVIZZERALa Confederazione spende di più per la ricerca

07.07.20 - 14:27
Lo scorso anno sono stati stanziati 2,6 miliardi. Si tratta di un aumento del 12% rispetto al rilevamento del 2017
Archivio Depositphotos
Fonte ATS
La Confederazione spende di più per la ricerca
Lo scorso anno sono stati stanziati 2,6 miliardi. Si tratta di un aumento del 12% rispetto al rilevamento del 2017

NEUCHÂTEL - L'anno scorso la Confederazione ha destinato 2,6 miliardi di franchi ad attività di ricerca e sviluppo. Rispetto all'ultimo rilevamento datato 2017, tale somma è aumentata del 12% (+279 milioni). In parallelo, anche il personale federale che lavora in questo campo è cresciuto.

Sono questi i risultati dell'analisi di dati amministrativi svolta dall'Ufficio federale di statistica (UST). L'incremento delle spese di ricerca e sviluppo (R+S) si iscrive nella tendenza già osservata negli ultimi anni, viene sottolineato in un comunicato di oggi.

Quasi 9 franchi su 10 sono spesi sotto forma di contributi con l'obiettivo di sostenere e promuovere la ricerca. L'ultimo franco corrisponde alla cifra che Berna utilizza per le proprie esigenze, ovvero per la ricerca realizzata dalla Confederazione stessa o per i mandati da lei conferiti a fornitori esterni.

Quasi 1,3 miliardi, ovvero circa la metà del totale, sono finiti nelle scuole universitarie e nel Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica (FNS). Al contempo, 850 milioni sono stati versati all'estero, principalmente a favore di organizzazioni o programmi internazionali nei quali la Svizzera è attiva.

Una parte non indifferente dei fondi finanzia i programmi quadro di ricerca dell'Ue (562 milioni) e l'Agenzia Spaziale Europea (183). Un altro beneficiario è il CERN (47): l'organizzazione per la ricerca nucleare è di stampo internazionale, nonostante abbia sede a Ginevra.

Il denaro stanziato dalla Confederazione per le proprie attività R+S è aumentato di 30 milioni (+16%), attestandosi a un totale di 214 milioni. Tale evoluzione è da far risalire alle maggiori spese di Agroscope, il centro di competenza federale per la ricerca agronomica.

Le attività effettuate direttamente dalla Confederazione sono principalmente orientate verso il settore agricolo, a cui è stato consacrato due terzi del budget totale. Il terzo rimanente spetta agli obiettivi più disparati, fra cui il miglioramento delle tecniche di produzione industriale (8% dei costi), lo studio dei cambiamenti e dei processi sociali (7%) e la difesa (5%).

Il progredire delle spese va di pari passo con un aumento dei dipendenti, fa notare l'UST. Fra il 2017 e il 2019 gli effettivi hanno guadagnato 250 persone (+14%), superando i 1000 addetti in equivalenti a tempo pieno (1041, +19%). Il personale era composto da 2075 individui.

I due terzi circa degli addetti (64%) sono ricercatori, contro il 58% del 2017, mentre la quota di donne, che attualmente costituiscono il 41% del personale (contro il 40% del 2017) e il 39% dei ricercatori, ha marciato sul posto.

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