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SVIZZERAViolenza domestica, con la quarantena non sono aumentati i casi

04.06.20 - 12:14
In alcuni cantoni dalla metà di maggio è però cresciuto il numero delle consulenze
Archivio Depositphotos
Fonte ATS
Violenza domestica, con la quarantena non sono aumentati i casi
In alcuni cantoni dalla metà di maggio è però cresciuto il numero delle consulenze

BERNA - Il numero di casi di violenza domestica segnalati è rimasto stabile nella maggior parte dei cantoni durante la pandemia di coronavirus. È quanto emerge dall'ultima analisi della speciale task force istituita dalla Confederazione e dai Cantoni.

Dalla metà di maggio, in alcuni cantoni si registra tuttavia un aumento delle richieste di consulenza per violenza domestica, scrive oggi in una nota l'Ufficio federale per l'uguaglianza fra donna e uomo (UFU).

Dall'entrata in vigore a metà marzo dei provvedimenti contro il coronavirus, in alcune zone il numero delle segnalazioni di violenza domestica è oscillato nel tempo, ma non vi è stato un aumento generale a livello nazionale. La maggior parte dei consultori cantonali non ha registrato un aumento delle richieste.

Dopo i primi allentamenti dell'11 maggio, il numero di consulenze per violenza domestica ha iniziato a crescere nei cantoni di Basilea Città, Basilea Campagna, Argovia e Soletta. Un confronto definitivo con le cifre dell'anno scorso sarà però possibile soltanto quando saranno disponibili i dati della statistica criminale e di quella degli aiuti alle vittime di reati, scrive l'UFU.

Stando al rapporto, la possibilità di fruire di una consulenza o trovare rifugio in un alloggio protetto è stata garantita in ogni momento durante la pandemia. Nelle ultime settimane, il tasso di occupazione di alcune case di accoglienza per donne è aumentato. In caso di necessità, donne e bambini bisognosi di assistenza e protezione possono essere collocati in altri alloggi protetti.

All'inizio della pandemia, si è temuto che le restrizioni alla libertà di movimento potessero acuire il problema della violenza domestica. La Confederazione e i Cantoni hanno perciò istituito la task force contro la violenza domestica, che ha monitorato la situazione durante questa situazione straordinaria.

Il monitoraggio si è svolto in collaborazione coi consultori cantonali e la polizia. La lotta alla violenza domestica resta comunque una priorità, sottolinea l'Ufficio federale. E la task force mantiene la sua funzione d'interfaccia tra le autorità anche durante la terza fase di allentamento.

Campagna d'affissioni in 13 lingue - Per informare le vittime di violenza sulle offerte di aiuto disponibili, negli ultimi mesi Confederazione e Cantoni hanno adottato diversi provvedimenti. Tra questi, una campagna di affissioni cui hanno aderito oltre 20 organizzazioni. Il manifesto è disponibile in 13 lingue e incoraggia le vittime di violenza domestica a chiedere aiuto ai consultori cantonali o, in caso di grave minaccia, alla polizia.

Attualmente è in corso anche una campagna sui social media della Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali delle opere sociali (CDOS). La campagna è specificamente destinata anche a giovani vittime di violenza domestica. Per rispondere all'aumento della domanda durante la pandemia di coronavirus, la Confederazione ha inoltre accordato maggiori aiuti finanziari al telefono amico 143, al servizio di consulenza per bambini e giovani "Consulenza + aiuto 147" di Pro Juventute e al servizio di consulenza telefonica di Pro Mente Sana.

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