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SVIZZERATelelavoro: il datore deve pagare una parte dell'affitto

24.05.20 - 14:15
Una recente decisione del Tribunale federale potrebbe fare scuola.
Keystone
Telelavoro: il datore deve pagare una parte dell'affitto
Una recente decisione del Tribunale federale potrebbe fare scuola.
Gli impiegati costretti a lavorare da casa avranno il diritto di reclamare un indennizzo

LOSANNA - Il datore di lavoro deve pagare una parte dell'affitto dei suoi dipendenti se li fa lavorare da casa. Una sentenza - quella emessa di recente dal Tribunale federale - che ha trovato risalto nell'edizione odierna della SonntagsZeitung.

Il caso trattato dalla corte di Mon Repos riguarda un impiegato di una società fiduciaria di Zurigo. L'uomo aveva chiesto un risarcimento ma non era riuscito a trovare un accordo con il suo datore di lavoro. I giudici hanno inoltre stabilito che il risarcimento da parte della società - 150 franchi al mese - ha effetto retroattivo.

Non tutti ne hanno diritto - In un'intervista al giornale, Thomas Geiser, professore di diritto del lavoro presso l'Università di San Gallo, sottolinea però che questo giudizio non significa che tutti abbiano diritto a un risarcimento da parte del datore di lavoro. Si può far valere il proprio reclamo solo se si lavora involontariamente da casa. «Coloro che lavorano da casa su loro richiesta non hanno questo diritto».

Covid caso limite - La crisi legata al coronavirus, che ha costretto molti impiegati al telelavoro, è inoltre un caso limite. L'home office è infatti solo temporaneo. I tribunali potrebbero quindi sostenere «che la fase temporanea non è motivo di risarcimento». Tuttavia, se lavorare da casa implica una severa restrizione, una compensazione è possibile. Ad esempio, Geiser si riferisce a quando un dipendente deve lavorare in un piccolo appartamento insieme a moglie e figli. Questo «può significare una grande rinuncia anche se si tratta di un breve periodo di tempo».

La sentenza del Tribunale federale potrebbe avere un impatto in tutta la Svizzera, sostiene il giornale. In futuro un indennizzo per l'ufficio domestico potrebbe essere addirittura la normalità, come succede per le trasferte di lavoro effettuate con un veicolo privato.

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COMMENTI
 

vulpus 3 anni fa su tio
Una situazione straordinaria, alla quale tutti devono adattarsi. Pretendere la partecipazione all'affitto di un locale già tuo è proprio tirare il colletto della camicia. Una vergogna avvanzare tali richieste. L'importante è che verso lo stato questo non abbia portato a degli abusi : la confederazione paga l'80%, il datore di lavoro il 20%, ma il collaboratore deve rimanere a casa, non continuare a lavorare al 100%, e guardando chi gira qualche dubbio ci può stare.

Meck1970 3 anni fa su tio
A questi che reclamano una bella lettera di licenziamento è poi sono apposto. Sempre a reclamare ......

Mattiatr 3 anni fa su tio
Questa è una grandissima putt***ta, restando a casa si risparmia sul trasporto, su eventuali pranzi fuori sede, ecc. L'anno scorso, quando ancora lavoravo in Ticino, avrei risparmiato 100 fr. a settimana solo di benzina, il ché non mi pare cosa da sottovalutare.

MIM 3 anni fa su tio
Risposta a Mattiatr
Però nella dichiarazione fiscale non potresti più indicare la deduzione per doppia economia domestica, non potresti dedurre i costi di trasferta, e ci sono moderni mezzi di rilevazione dei tempi di lavoro da casa. Non è proprio tutto oro quello che luccica.

Mattiatr 3 anni fa su tio
Risposta a MIM
Qui si apre una parentesi molto complessa. Difatti ciò varia anche dall'impiego dei singoli. Difatti un imprenditore per esempio lavora letteralmente per sé stesso, quindi le sue ore, viaggio compreso hanno un valore (rispetto a chi ha orari d'entrata e d'uscita dal lavoro quindi le ore di viaggio non sono ''monetizzabili''). Quindi le deduzioni per gli spostamenti sono convenienti o meno in base alle singole situazioni (te lo dico io che ne percorro di km). In ogni caso non trovo né giusto né sensato scaricare ai datori l'onere, difatti si va a mischiare la vita professionale con quella privata. Questa è una situazione particolare, il cantone ha vincolato nella misura maggiormente possibile il telelavoro, ora chiede ai privati di pagare. In un futuro non molto lontano questa pratica potrebbe essere su base volontaria, però non è giusto chiedere ai datori di pagare per una scelta dei dipendenti. Sono d'accordo sulla fornitura del materiale necessario (computer e strumenti vari), ma l'affitto no.

MIM 3 anni fa su tio
Risposta a Mattiatr
Concordo con te. Questo è stato un periodo "eccezionale" e anche l'ispettorato del lavoro ha sorvolato per forza maggiore. L'affitto, l'elettricità ecc, vengono tutti raggruppati in una paga oraria o mensile. Sta al datore di lavoro fare la scelta, non al dipendente. Almeno questo credo che sia scontato.

seo56 3 anni fa su tio
Ecco come “affossare” il lavoro da casa.

MIM 3 anni fa su tio
Risposta a seo56
No dai, il telelavoro è regolato dal CO e dall'ispettorato del lavoro. Oggi tollerano di fatto le illegalità in questo campo per "forza maggiore". Chi offre telelavoro, ha delle regole da rispettare e dei costi da coprire al dipendente. Non è detto che costi di più, anzi.

anndo76 3 anni fa su tio
Risposta a MIM
scusa il telelavoro e' gia' un guadagno per chi lavora e l'azienda. Il lavoratore non perde un 1h circa di viaggio, costi di spostamento, usura del mezzo ( se usa il suo ) etc e l'azienda taglia i costi degli affitti riducendo gli spazi. Inoltre qualita' di vita, meno inquinamento etc. Ovvio che se partono cosi, e' gia' finito il costo/beneficio...mi pare ovvio

MIM 3 anni fa su tio
Risposta a anndo76
Non puoi prendere un contratto normale e trasformarlo in telelavoro. Le regole sono diverse. Quindi non è un fatto di guadagnarci o meno (sia per il dipendente che per l'azienda), ma il ragionamento va spostato sull'utilità o meno per l'azienda di avere un dipendente che lavora da casa. Un'azienda ha diversi reparti, e non in tutti si può lavorare da casa. Anche per l'assicurazione infortuni ci sono delle differenze da tenere in considerazione, così come sulla dichiarazione fiscale. Non discuto se sia conveniente o meno, ma di certo sono due contratti differenti, e non possono essere scambiati uno con l'altro.

occhiaperti 3 anni fa su tio
Va solo se dell'altra parta si può togliere spese per l'uso d'una stanza ad usare come ufficio. Se no, te la prendi nel bello santo per incremento dell'aliquota e questa va sul reddito intero imponibile.

Wunder-Baum 3 anni fa su tio
Costretti ? pf chiarire ! Pure io ho lavorato da casa, ma non per costrizione, ma per salvaguardia ! I collaboratori che hanno lavorato da casa hanno avuto anche l'occasione di risolvere problemi personali !

Don Quijote 3 anni fa su tio
Questa, oltre che una moda dovuta al CV19, sono problemi grassi di grandi aziende e multinazionali che spremono già il personale come limoni. Pe la maggioranza delle aziende che sono PMI con al massimo 10 dipendenti, non si entra nemmeno in materia. Purtroppo la politica e il giornalismo si occupa solo dei problemi di chi scorreggia più forte, facendoli diventare la norma, baccalà!

Zarco 3 anni fa su tio
Questi han deciso così, poi altri giudici l’opposto
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