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SVIZZERA«I bambini non sono i vettori principali»

01.05.20 - 15:51
Lo afferma Matthias Egger, capo della task force scientifica della Confederazione
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Fonte ATS
«I bambini non sono i vettori principali»
Lo afferma Matthias Egger, capo della task force scientifica della Confederazione
Il ruolo dei più piccoli nei contagi rimane «altamente incerto». Ma è sicuramente basso, dicono gli esperti

BERNA - «Non si può escludere che i bambini possano trasmettere il virus» ha dichiarato venerdì Matthias Egger, a capo della task force scientifica (National COVID-19 Science Task Force) istituita dalla Confederazione nella lotta contro il nuovo coronavirus, in un incontro odierno con i media a Berna. Secondo alcuni studi, il rischio di infezione di un bambino è circa un terzo rispetto agli adulti.

Il ruolo dei bambini e degli adolescenti nella trasmissione del coronavirus rimane «altamente incerto», ma si contagiano meno facilmente e generalmente in caso di infezione hanno un decorso lieve. Questa è la conclusione di uno studio pubblicato oggi dalla task force, sul suo sito web www.ncs-tf.ch, e spiegato da Egger.

Secondo quest'ultimo, i bambini non sono i vettori principali della malattia. Un concetto ribadito anche dall'epidemiologo del Politecnico federale di Losanna Marcel Salathé e da Daniel Koch, delegato dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) per il Covid-19.

Non è stata osservata, né nelle scuole né altrove, una diffusione enorme del contagio tra i bambini. Per questo motivo non dovrebbe essere un problema la riapertura delle scuole, ha indicato Koch, riferendosi in particolare a uno studio australiano pubblicato nel mese di aprile. Tuttavia, il delegato dell'UFSP ha ricordato nuovamente che i bambini con sintomi possono ovviamente trasmettere il virus, per cui non devono né recarsi a scuola, né tanto meno incontrare i nonni.

«Se un bambino piccolo è sano e da settimane i nonni lo vedono solo via monitor, a loro farebbe piacere prenderlo tra le braccia. Se il piccolo è sano non c'è nessun pericolo di trasferimento della malattia», ha sostenuto ancora Koch, che ha però invitato alla cautela.

Per quanto riguarda la riapertura delle scuole, la task force scientifica ha raccomandato un pacchetto di misure di base e altre raccomandazioni supplementari, ha spiegato Egger. Il primo è stato ripreso globalmente dai vari cantoni e nella loro attuazione alcune proposte sono state applicate, mentre in altri no. Ciò non rappresenta un grande problema, anzi è positivo che non tutti facciano la stessa cosa in modo da poter imparare sulla base delle esperienze acquisite, ha sottolineato il responsabile della National COVID-19 Science Task Force.

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