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SVIZZERAMeno restrizioni alle frontiere, Keller-Sutter: «Vogliamo tornare alla normalità»

29.04.20 - 16:18
Dall'11 maggio i Cantoni torneranno a trattare le richieste di permesso di dimora o per frontalieri.
Keystone
Karin Keller-Sutter, capo del dipartimento di giustizia e polizia.
Karin Keller-Sutter, capo del dipartimento di giustizia e polizia.
Fonte ats
Meno restrizioni alle frontiere, Keller-Sutter: «Vogliamo tornare alla normalità»
Dall'11 maggio i Cantoni torneranno a trattare le richieste di permesso di dimora o per frontalieri.
I controlli alle dogane rimarranno, ma potrebbero venire aperti altri valichi. Tutte le votazioni sono rimandate al 27 settembre

BERNA - Parallelamente alla riapertura di negozi e ristoranti, a partire dal prossimo 11 maggio verranno allentate progressivamente le restrizioni d'entrata nella Confederazione. Lo ha deciso oggi il Consiglio federale, aggiungendo che i controlli alle frontiere rimarranno ancora in vigore anche se potrebbero venir aperti ulteriori valichi di frontiera per ridurre i tempi d'attesa.

Inizialmente saranno trattate le domande ancora pendenti, presentate prima dello scorso 25 marzo, di lavoratori provenienti dall'area UE/AELS e da Stati terzi, nonché le domande di assunzione di cittadini di Stati terzi presentate prima del 19 marzo 2020.

Ricongiungere le famiglie - Inoltre, sempre dall'11 maggio, sarà nuovamente possibile per i cittadini svizzeri e dell'UE il ricongiungimento familiare nella Confederazione. «Un allentamento graduale delle restrizioni d'entrata consente di valutare l'effetto delle singole decisioni e di stabilire come procedere nelle fasi successive alla luce degli sviluppi epidemiologici e del mercato del lavoro», indica un comunicato governativo odierno.

Lento ritorno alla normalità - Inoltre, «le nuove notifiche per prestazioni di servizi transfrontaliere saranno trattate secondo le consuete prescrizioni dell’Accordo sulla libera circolazione delle persone». Ciò, viene precisato, solo se la fornitura del servizio si basa su un contratto scritto stipulato prima dello scorso 25 marzo. Ad esempio, un installatore italiano potrà montare in un'azienda elvetica un macchinario che era già stato ordinato.

Sarà inoltre consentita l'entrata in Svizzera ai lavoratori provenienti da Stati terzi - già titolari di un permesso per esercitare un'attività lucrativa in Svizzera - che non hanno potuto ottenere il visto a causa delle restrizioni.

Per il momento restano in vigore tutte le altre limitazioni in materia di migrazione, con la possibilità di modifiche dal prossimo 8 giugno che verranno ancora discusse con i Cantoni e le altre parti interessate.

Votazioni il 27 settembre - Dopo l'annullamento, causa coronavirus, della votazione del 17 maggio 2020, il popolo ritornerà alle urne il 27 settembre prossimo.

Cinque gli oggetti in consultazione, come deciso oggi dal Consiglio federale: iniziativa per la limitazione (iniziativa dell'UDC per la disdetta dell'accordo sulla libera circolazione delle persone), la legge sulla caccia (agevolazione dell'uccisione di lupi e orsi), la deduzione fiscale per la cura dei figli, il congedo di paternità di due settimane e l'acquisto di nuovi aerei da combattimento (sempre che la raccolta di firme riesca in quest'ultimo caso).

Nella sue seduta odierna, il Consiglio federale ha inoltre deciso di non prorogare oltre il 31 maggio 2020 la sospensione dei termini applicabili alle iniziative popolari federali e alle domande di referendum, precisa una nota odierna della Cancelleria federale.

Secondo il governo, in seguito alla diminuzione del numero dei nuovi contagi e l'adozione di una strategia di graduale allentamento delle misure di lotta contro il virus, le condizioni per lo svolgimento di una regolare votazione in settembre saranno con ogni probabilità di nuovo adempiute.

Tuttavia, a seconda degli sviluppi della situazione, potrebbero essere necessarie ulteriori misure precauzionali. Il Consiglio federale ha incaricato la Cancelleria federale di definirle in collaborazione con i Cantoni.

Referendum e iniziative - La sospensione dei termini per referendum e iniziative ha effetto fino al 31 maggio 2020. Fino a quella data, i termini per la raccolta delle firme e di trattazione di tutte le iniziative popolari e di due referendum facoltativi (acquisto di aerei da combattimento e accordo di libero scambio con l'Indonesia) sono congelati, la raccolta delle firme è vietata e i servizi responsabili non rilasciano certificati di eleggibilità degli elettori. I termini riprenderanno a decorrere a partire dal primo giugno e le firme potranno essere nuovamente raccolte a partire da tale data.

La raccolta di sottoscrizioni nello spazio pubblico rimarrà in ogni caso difficile a causa delle regole di comportamento e di igiene in vigore, ma ciò non giustifica un ulteriore rinvio del diritto di iniziativa e di referendum, secondo la Cancelleria federale. Quest'ultima elaborerà linee guida e raccomandazioni su come raccogliere le firme durante questo periodo.

Vacanze all'estero a rischio - «A causa delle limitazioni imposte da diversi Paesi non sappiamo ancora se sarà possibile fare vacanze all'estero questa estate», ha detto Keller-Sutter, sollecitando la popolazione elvetica a trascorrere le vacanze all'interno della Confederazione anche per sostenere il settore turistico gravemente colpito dalla situazione.

La consigliera federale ha chiarito che i cittadini svizzeri possono entrare e uscire dalla Confederazione in qualsiasi momento. «Ma la questione cruciale è se sia permesso loro di entrare nell'altro paese», ad esempio quelli confinanti. Se un Paese continua ad allentare le misure, mentre uno Stato limitrofo non lo fa, è ovvio che da un lato non si voglia favorire il traffico transfrontaliero, ha spiegato Keller-Sutter.

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