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SVIZZERA«Stiamo facendo tutto il possibile per evitare una battuta d'arresto»

18.04.20 - 08:40
La presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga difende l'approccio scelto dal Consiglio federale.
Keystone
Fonte ats
«Stiamo facendo tutto il possibile per evitare una battuta d'arresto»
La presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga difende l'approccio scelto dal Consiglio federale.
L'allentamento sarà infatti progressivo e la situazione sarà costantemente monitorata: «Vogliamo ridurre il più possibile le limitazioni per la popolazione e i danni all'economia».

BERNA - La presidente Simonetta Sommaruga ha difeso l'approccio del Consiglio federale per un progressivo allentamento delle misure adottate per far fronte alla crisi del coronavirus. «Stiamo facendo tutto il possibile per evitare una battuta d'arresto», ha detto in un'intervista pubblicata oggi dalla "Neue Zürcher Zeitung".

«Allentiamo dove la protezione è possibile», ha aggiunto. Se la popolazione rispetta le misure di distanza e di igiene, non ci saranno ricadute. «Vogliamo evitare a tutti i costi ulteriori aggravamenti. Questo sarebbe lo scenario peggiore», ha aggiunto precisando che comunque nessuno può dare garanzie.

«Dopo l'11 maggio, ci sarà un periodo più lungo senza alcun allentamento. In questo lasso di tempo analizzeremo gli effetti che le prime due fasi di apertura avranno sull'andamento dell'epidemia», ha proseguito Sommaruga. Il Consiglio federale è aperto a proposte per un ulteriore attenuazione delle restrizioni, ma l'attuazione delle misure di sicurezza deve essere convincente.

Il Consiglio federale cerca di «ridurre il più possibile le limitazioni per la popolazione e i danni all'economia». La difficoltà è la stessa che nel resto del mondo: «Consiste nel fatto che ci sono molte incognite. Non c'è nessun vaccino. Non ci sono farmaci per il momento per combattere il virus», ha detto. Le misure di protezione rimangono quindi centrali. «Dobbiamo monitorare costantemente la situazione. Ecco perché l'approccio graduale», ha detto Sommaruga.

In un'intervista al quotidiano romando "Le Temps", ha sottolineato come la pandemia abbia messo in evidenza ancora una volta la dipendenza della Svizzera dall'estero. "Dobbiamo ridurre la nostra dipendenza per le attrezzature mediche e l'energia", ha detto Sommaruga.

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COMMENTI
 

F/A-18 3 anni fa su tio
Giusto ricominciare, con le dovute precauzioni naturalmente. Ora ci son finalmente le mascherine che tutti dovranno portare. Inutile stare a casa ad annoiarsi quando l’economia ne risente pesantemente. Gli unici contrari sono i dipendenti pubblici che si sono fatti un’opera di vacanza alle spalle di tutti i contribuenti, troverei giusto che questi signori percepissero al massimo il contributo di un’indipendente cioè circa 3 o 4 mila franchi. In fin dei conti non hanno prodotto nulla, quando lavorano invece qualcosa di più fanno.

seo56 3 anni fa su tio
No comment!

francox 3 anni fa su tio
Sessanta medici. In sessanta hanno scritto al governo. Invece apriranno dei cantieri per costruire palazzi che resteranno sfitti. Grazie comandanti.

marco17 3 anni fa su tio
Strano, pieno di gente che dà addosso al Consiglio federale perché vuole allentare le misure con prudenza, mentre tacciono su certi partiti e associazioni economiche che vorrebbe riaprire tutto e subito.

Ben8 3 anni fa su tio
Basta! bisogna immediatamente ricominciare, con le dovute precauzioni! Ieri sono stato in svizzera interna e le aziende lavorano senza aver mai smesso solo con le misure di sicurezza imposte del governo!!! O volete far vacanza ancora un po‘???

Mauz 3 anni fa su tio
Il Signor Koch, abile politico, che subisce anche lui la pressione della Svizzera tedesca, che già non concorda con le misure restrittive messe in atto finora a livello della confederazione e soprattutto che vorrebbe una riapertura di tutto immediata (scuole comprese), ha dichiarato che i bambini non sono contagiosi! E sa anche che non è possibile mettere in atto misure di distanza sociale e igieniche all’interno di una scuola. Dunque affermando che i bambini non sono contagiosi risolve il problema dell’apertura delle scuole: semplicemente NON ci saranno da prendere misure restrittive perché i bambini non sono contagiosi e dunque si potrà riaprire senza particolari condizioni, che non sarebbe possibile attuare. Et voilà: problema risolto. Aggiungerei che la pressione di molte famiglie è forte al punto tale da far passare in secondo piano un eventuale rischio di contagio. Senza contare il discorso dei docenti che vengono esposti (e non sono tutti giovani, in forma e senza malattie croniche o regresse) e pace all’anima loro. Aggiungo anche che nelle cure intense non sono proprio solo gli anziani e i malati a finirci, ma queste cose le conosciamo tutti ormai, solo che ognuno decide di credere a quello che più gli fa comodo e gli torna utile. Ad esempio a questa strana immunità dei docenti...

Ben8 3 anni fa su tio
Sempre avanti! 5 settimane di vacanze sono bastate

Canis Majoris 3 anni fa su tio
L’uomo ha creato i soldi diventandone talmente schiavo che la salute passa in secondo piano. Tanti dicono che è giusto riaprire, di mandare i figli a scuola, ma se avessero perso un caro o se proprio il figlio che ha fatto da vettore, infettasse poi un genitore che infetta di conseguenza un nonno, ecc non credo la penserebbero così. Se invece così non fosse, allora a parte l’umanità, avete perso anche la ragione

pillola rossa 3 anni fa su tio
A nord del Gottardo si è continuato a lavorare, tranne che per la ristorazione e la vendita che non è di genere alimentare. Nessuno si è preoccupato di denunciare il vicino che passeggia o che esce per ben due volte a fare la spesa. Nessun aggiornamento bigiornaliero con la conta dei morti (di covid, con covid o di altro), senza comunque mai infrangere le regole. Il Ticino si è dimostrato totalemente impanicato, gestendo la cosa in modo emozionale invece che razionale. Il peggio sono stati i politici che hanno cavalcato l'onda. Che bello eh, che finalmente la gente sostiene i politici "forti" e anche chiede di più, più controlli, più limitazioni, più sacrifici, più alienazione. La pacchia sembra giunta al capolinea. Mi auguro che le persone lentamente si risveglino, anche se temo che questo processo sia quasi irreversibile, a meno che non si cominci a patire la fame. Allora forse...

vulpus 3 anni fa su tio
Caro presidente, sarebbe meglio che si allinei a quanto pensa il suo collega Berset: prima la salure pubblica. Se poi l'economia si dovrà ridimensionare non sarà un danno: viviamo al di sopra della nostra realtà. Ha ragione: dobbiamo dipendere meno dall'estero, ma per tante cose. L'energia, ma siete voi che avete spinto il paese a chiudere le centrali nucleari, per poi acquistare energia atomica all'estero. Siete voi che avete spinto il paese a fare i numeri chiusi alle università , per la formazione di medici e personale paramedico specializzato. Forse lo abbiamo capito meglio noi in Ticino, dove ca 5000 frontalieri operano nel campo sanitario,persone che sono spesso messe all'indice, ma alle quali bisognerebbe forse portare maggiore riconoscenza. Siete voi che avete spinto le industrie svizzere, con prodotti di qualità ,a delocalizzare le produzioni a svendere le fabbriche. Ora dopo il covid vi rendete conto che forse c'è qualche problemino da risolvere in Svizzera, e che la Svizzera è formata da tante realtà diverse alle quali bisogna portare solidarietà e uguaglianza. Cosa ne pensa signor presidente se la pandemia avesse fatto strage a Zurigo e non in Ticino? Non ci si attende nessuna risposta.

Mauz 3 anni fa su tio
Il Signor Koch, abile politico, che subisce anche lui la pressione della Svizzera tedesca, che già non concorda con le misure restrittive messe in atto finora a livello della confederazione e soprattutto che vorrebbe una riapertura di tutto immediata (scuole comprese), ha dichiarato che i bambini non sono contagiosi! E sa anche che non è possibile mettere in atto misure di distanza sociale e igieniche all’interno di una scuola. Dunque affermando che non sono contagiosi risolve il problema dell’apertura delle scuole: semplicemente NON ci saranno da prendere misure restrittive perché i bambini non sono contagiosi e dunque si potrà riaprire senza particolari condizioni, che non sarebbe possibile attuare. Et voilà: problema risolto. Aggiungerei che la pressione di molte famiglie è forte al punto tale da far passare in secondo piano un eventuale rischio di contagio. Senza contare il discorso dei docenti che vengono esposti (e non sono tutti giovani, in forma e senza malattie croniche o regresse) e pace all’anima loro. Aggiungo anche che nelle cure intense non sono proprio solo gli anziani e i malati a finirci, ma queste cose le conosciamo tutti ormai, solo che ognuno decide di credere a quello che più gli fa comodo e gli torna utile. Ad esempio a questa strana immunità dei docenti...

Nilo221 3 anni fa su tio
NON fate entrare ogni giorni mogliaia di frontalieri e si potrà tornare alla vita normale, tutte le altre misure sono inutili

Orso 3 anni fa su tio
Ma no! Ci siamo accorti che abbiamo una dipendenza dall’estero per certe cose:) comunque a favore Di un apertura graduale per economia ma non delle scuole e locali notturni discoteche ecc. al

klich69 3 anni fa su tio
Menefreghismo assoluto dai cervelloni disconnessi anche il commento senza base medico scientifiche riguardo ai bambini e il coronavirus detto mister koch. Ticino attento.

streciadalbüter 3 anni fa su tio
I danni all`economia sono niente in confronto dei danni alla salute degli Svizzeri.Primum non nocere diceva la scuola di medicina salernitana:principio ancora oggi valido.

francox 3 anni fa su tio
Sessanta medici hanno scritto una lettera al governo ma vengono ignorati. Sessanta. Cosa aggiungere?
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