Il Consiglio di Stato vodese ha sottolineato come molte attività non rispettino le norme igieniche
LOSANNA - Il Consiglio di Stato del Canton Vaud ha chiesto alla Confederazione di decretare la chiusura dei cantieri e delle attività industriali che non rispettano rigorosamente le norme igieniche e di sicurezza emanate dall'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP).
«Il momento è grave», ha spiegato Nuria Gorrite, Presidente del Governo cantonale. «Malgrado ciò, molte attività economiche non essenziali continuano». Il Consiglio di Stato vodese ha quindi adottato ieri un decreto, valido fino al 19 aprile, che impone ai datori di lavoro di cessare l'attività se non sono in grado di rispettare le misure igienico-sanitarie richieste. I settori dell'edilizia e dell'industria sono i principali interessati.
In caso di infrazione i datori di lavoro incorreranno in sanzioni: le multe possono arrivare fino a 20'000 franchi, e 50'000 franchi in caso di recidiva. «Sono misure difficili ma necessarie», ha detto Gorrite.
Per il sindacato SUD e l'Associazione romanda dei lavoratori dell'istallazione elettrica (ART-IE), la misura decisa dall'esecutivo vodese è «inapplicabile in pratica» perché «il controllo generalizzato che implica è impossibile», spiega un comunicato congiunto. Chiedono quindi che si adottino decisioni di chiusura per settori e che rimangano aperti solo quelli «che sono di importanza strategica per la vita della popolazione».
Anche il Consiglio di Stato ginevrino, lo ricordiamo, ha ordinato la chiusura di tutti i cantieri situati sul proprio territorio.