Dopo lo scivolone del barile si attendono riduzioni anche alla pompa.
Per quanto riguarda le azioni, ai piccoli investitori si consiglia la pazienza. Casse pensioni sotto pressione
ZURIGO / NEW YORK - Nella guerra del petrolio in corso tra Arabia Saudita e Russia, il prezzo del greggio è improvvisamente crollato del 31,5% a 31,02 dollari al barile, segnando il calo più repentino dalla Guerra del Golfo del 1990. Insieme alla crisi determinata dal coronavirus, questa evoluzione ha persino causato la momentanea chiusura di Wall Street, con il Dow Jones che ha sofferto un picco del -7%. E nemmeno lo Swiss Market Index se l'è passata bene, con Zurigo che ha chiuso a -5,6%. UBS e Credit Suisse hanno registrato rispettivamente un -10,4% e un -12,9%.
Ma il calo del prezzo del greggio comporterà buone nuove almeno per gli automobilisti svizzeri? Lunedì Migrol ha per esempio abbassato i prezzi di 3 centesimi al litro. Le riduzioni, però, dovrebbero diventare più consistenti: «Il mercato deve riaggiustare domanda e offerta e ciò avviene solo attraverso prezzi molto più bassi», spiega a 20 Minuten il direttore macro-ricerche di Julius Bär, Norbert Rücker. Anche secondo Simon Lustenberger di ZKB il crollo del Brent è troppo «vicino nel tempo» per determinare già una modifica dei prezzi alla pompa. Sulla portata di tale futura riduzione, però, l’economista non si sbilancia: «Sicuramente non sarà proporzionale a quella del prezzo del greggio», precisa.
Le conseguenze immediate del crollo dei titoli registrato lunedì potrebbero essere contenute anche per i piccoli investitori. Secondo Thomas Stucki, chief investment officer della Banca Cantonale Sangallese, «finché non vendono le azioni» essi «lamenteranno solo una perdita contabile». L’economista consiglia quindi loro di tenere i propri titoli poiché le azioni «si risolleveranno nei prossimi mesi». Per il 2° pilastro, il crollo degli indici determinerà invece perdite contabili e gradi di copertura in calo, ma «le casse pensioni hanno avuto un ottimo anno borsistico nel 2019 e possono ora attingere a questa riserva», spiega Stucki.
Il prezzo del greggio, dal canto suo, non resterà così basso in eterno. Dopo alcune settimane a questi livelli, sul lungo periodo si assesterà lentamente verso i 50 dollari al barile, prevede Norbert Rücker di Julius Bär.