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SVIZZERADopo un anno record, il turismo svizzero deve fare i conti coi danni del coronavirus

09.03.20 - 18:01
Nel 2020 il settore prevede un importante calo dei visitatori dall'estero. «Non tutte le strutture sopravvivranno»
Archivio Keystone
Fonte ats
Dopo un anno record, il turismo svizzero deve fare i conti coi danni del coronavirus
Nel 2020 il settore prevede un importante calo dei visitatori dall'estero. «Non tutte le strutture sopravvivranno»

ZURIGO - Il promettente inizio di 2020 del turismo svizzero sarà verosimilmente un fuoco di paglia. A causa dell'epidemia di coronavirus, il futuro prossimo del settore si prospetta difficile. Stando al direttore di Svizzera Turismo, Martin Nydegger, per l'anno in corso si prevede un calo del fatturato di oltre mezzo miliardo di franchi.

Secondo le stime, ha affermato Nydegger in un'intervista concessa oggi all'agenzia finanziaria AWP, gli ospiti stranieri riserveranno circa 2,1 milioni di pernottamenti in meno rispetto all'anno scorso. Ciò comporterebbe una perdita di oltre 530 milioni, senza contare i buchi nella gastronomia e nelle fiere.

Un 2019 da record - Nel 2019 l'industria alberghiera elvetica ha vissuto l'anno migliore di sempre, stabilendo un nuovo record a quota 39,6 milioni di pernottamenti. Di questi, 21,6 milioni erano attribuibili a viaggiatori provenienti dall'estero.

La speranza? I turisti svizzeri - L'unica speranza è rappresentata dagli svizzeri. Secondo Nydegger, in ragione della crisi è probabile che trascorreranno più vacanze vicino a casa. A suo avviso, in contesti del genere la gente preferisce andare in ferie in auto o in treno piuttosto che lanciarsi in lunghi viaggi.

Ma gli svizzeri non sono sufficienti - Tuttavia, da soli gli svizzeri non saranno in grado di compensare il crollo che si staglia all'orizzonte. Nydegger ipotizza che i confederati potrebbero portare una crescita del volume d'affari di 56 milioni, prenotando circa 400'000 notti in più negli hotel nazionali.

Un recupero di due-tre anni - Ci si attende un calo di un quarto per i turisti asiatici, del 20% per quelli statunitensi e del 10% per quelli europei. «Al momento siamo nel bel mezzo della bufera, è il momento peggiore» ha detto Nydegger. Per recuperare serviranno due o tre anni.

«Non tutti ce la faranno» - Il coronavirus lascerà segni profondi nell'industria alberghiera elvetica. «Non tutti sopravvivranno, purtroppo si va verso delle chiusure», ha commentato ancora il numero uno di Svizzera Turismo, ricordando come i margini di profitto del settore siano sottili.

Un appello alle banche - Per evitare un'ondata di fallimenti, Nydegger spera nel sostegno della politica, per esempio concedendo una dilazione del pagamento dell'IVA e dei contributi sociali, e in una facilitazione della procedura per ottenere il via libera al lavoro ridotto. Ha inoltre fatto appello alle banche affinché siano più accomodanti.

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COMMENTI
 

Fran 4 anni fa su tio
Sinceramente chissenefreg del turismi in questo momento. Noi facciamo casa ufficio casa. Auto si, mezzi pubblici no. Toccata ringhiere, ascensori, pprte ingresso con guanti. Disinfettare le.mani ad ogni rientro a casa. Turismo? Ma CHI SE NE FREGA. È in pericolo la salute di Noi tutti!

streciadalbüter 4 anni fa su tio
Il virus,come la guerra mette a posto tante cose che noi credevamo eterne.

miba 4 anni fa su tio
No no, tutto sbagliato! A suo tempo il gran luminare Elia Frapolli, seguito e sostenuto dai lungimiranti Luganesi, aveva detto pubblicamente di puntare sui cinesi e sugli arabi :):):)

Canis Majoris 4 anni fa su tio
I maledetti soldi li ha inventati l’uomo! Quindi l’uomo può stampare miliardi e distribuirli alla popolazione...

Fufabi 4 anni fa su tio
Risposta a Canis Majoris
Si si funziona proprio così, genio!
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