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SVIZZERAProcedure celeri d'asilo: «Soddisfatti, ma si può sempre migliorare»

06.02.20 - 12:18
Il direttore della SEM Mario Gattiker ha presentato oggi il primo bilancio del nuovo sistema entrato in vigore da quasi un anno
Keystone (archivio)
Fonte ATS
Procedure celeri d'asilo: «Soddisfatti, ma si può sempre migliorare»
Il direttore della SEM Mario Gattiker ha presentato oggi il primo bilancio del nuovo sistema entrato in vigore da quasi un anno

BERNA - «Il sistema delle procedure accelerate per l'esame delle richieste d'asilo non è perfetto, ma funziona, anche se vi sono ancora aspetti da migliorare». Queste le parole del direttore della Segreteria di stato della migrazione (SEM), Mario Gattiker, che oggi ha presentato un primo bilancio «positivo» del nuovo sistema entrato in vigore poco meno di un anno fa.

Le procedure d'esame durano in media 50 giorni e il numero di persone che lasciano la Svizzera volontariamente è salito, ha aggiunto l'alto funzionario, minimizzando tuttavia il fatto che col nuovo sistema il 33% delle decisioni vengono impugnate davanti al Tribunale amministrativo federale (TAF), a fronte del 31% del vecchio sistema.

Per Gattiker, il livello di ricorsi a lungo termine oscilla attorno al 30%. «Due domande su tre vengono accettate dal diretto interessato», ha precisato oggi durante la conferenza stampa svoltasi a Berna. «Questo è un chiaro segno che i collaboratori della SEM fanno un lavoro di qualità, nonostante il cambiamento radicale del sistema che prevede anche la consulenza legale gratuita per i richiedenti asilo».

Grazie alle procedure celeri i diretti interessati apprendono in tempi brevi se beneficeranno di protezione o se dovranno lasciare la Svizzera. Durante questo periodo, il postulante soggiorna in un centro federale d'asilo. Per un quinto delle domande d'asilo si fa capo invece alla procedura ampliata (in media 100 giorni per decidere). In questi casi i richiedenti vengono attribuiti a un Cantone. Quattro richieste su cinque sono trattate secondo la procedura celere o la procedura Dublino (35 giorni in media).

Secondo il direttore della SEM, con le procedure celeri ci si pone l'obiettivo di liquidare nel minor tempo possibile i casi chiaramente infondati, facendo in modo che le persone accolte, sia perché hanno ottenuto l'asilo sia perché sono degne di protezione, possano integrarsi rapidamente. Il sistema così come è concepito permette di proteggere chi ne ha veramente bisogno, a detta di Gattiker.

Un sistema simile era stato applicato durante il periodo delle cosiddette "primavere arabe": la regola delle 48 ore applicata all'epoca aveva consentito di liquidare un gran numero di domande di asilo chiaramente infondate.

Il nuovo sistema dei Centri federali di asilo consente di trattare le richieste in un unico luogo. I richiedenti asilo che non hanno diritto a rimanere possono approfittare del patrocinio gratuito di un legale e hanno inoltre accesso alla consulenza per il ritorno. Il gratuito patrocinio, ha sottolineato il direttore della SEM, fa aumentare anche l'accettazione delle decisioni poiché i richiedenti asilo vengono informati tempestivamente dai loro legali in merito al sistema d'asilo elvetico e alle loro opportunità.

Quanto prima una persona decide di partire, tanto maggiore sarà il sostegno che le verrà corrisposto per il rimpatrio, ha spiegato Gattiker, secondo cui si tratta del modo «più umano» per allontanare una persona cui è stato negato asilo. Questi provvedimenti si dimostrano efficaci: il numero di partenze volontarie è aumentato di circa un terzo col nuovo sistema, ha sottolineato il direttore della SEM.

Circa i ricorsi, Gattiker ha precisato che, considerato che siamo ancora in una fase di rodaggio, è del tutto normale che il TAF corregga le decisioni della SEM. Molte di queste sentenze riguardano lo stato di salute dei richiedenti e le difficoltà inerenti il rimpatrio, e non la procedura accelerata in sé, ha spiegato senza però fornire percentuali sul numero di ricorsi accolti dai giudici.

A tale proposito, dalle colonne della Neue Zürcher Zeitung di martedì 4 febbraio, la direttrice dell'Aiuto svizzero ai rifugiati, Miriam Behrens, aveva criticato l'approccio della SEM nella procedura accelerata di asilo, rimproverandole di concentrarsi troppo sulla velocità a scapito di correttezza e qualità. Un reclamo su tre da parte di un richiedente asilo verrebbe infatti accolto.

A detta di Gattiker, il sistema si trova in una fase di ottimizzazione, che va fatta anche con l'aiuto dei tribunali, un fatto del tutto normale in uno stato di diritto.

Per quanto riguarda il problema della migrazione considerato a livello internazionale, Gattiker si è rallegrato del forte calo di domande di asilo negli ultimi anni in Svizzera; l'anno scorso è stato toccato il livello più basso da 13 anni a questa parte (14'269, il 6,5% in meno rispetto al 2018).

Il flusso migratorio, ha spiegato, si è spostato verso la rotta balcanica (via Turchia e Grecia) e quella Marocco-Spagna. In flessione gli arrivi dalla Libia. In merito agli Eritrei, questo gruppo di persone non costituisce più un problema a suo parere, considerato il calo di richieste negli ultimi anni.

Benché le domande di asilo siano state 2899 nel 2019, il numero più importante in assoluto, in tale cifra confluiscono anche le nascite su territorio elvetico e i ricongiungimenti famigliari.

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