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FRIBURGO«C'è il coronavirus a scuola», ma era uno scherzo

28.01.20 - 23:42
Uno studente ha mandato una mail a tutto l'istituto fingendosi il preside. Ora rischia anche l'espulsione
Keystone - foto d'archivio
«C'è il coronavirus a scuola», ma era uno scherzo
Uno studente ha mandato una mail a tutto l'istituto fingendosi il preside. Ora rischia anche l'espulsione

BULLE - Uno scherzo stupido. Che gli potrebbe costare caro. Uno studente della scuola superiore Collège du Sud di Bulle domenica ha mandato una mail a tutti i suoi compagni fingendo di essere il preside François Genoud. «A seguito della conferma di un caso di coronavirus nella nostra scuola, le lezioni sono annullate fino a nuovo avviso», ha scritto.

Lunedì mattina la segreteria è stata tempestata di chiamate. Dall’altra parte del telefono c’erano i genitori dei 1’480 allievi. «La maggior parte di loro era già convinta si trattasse di un fake, ma hanno preferito accertarsene», ha spiegato il preside. Lui, dal canto suo, non ha trovato lo scherzo divertente. «Nelle circostanze attuali credo ci sia proprio poco su cui fare ironia - commenta a 20 Minuten -. Ci sono delle vittime per il coronavirus, non è da sottovalutare».

La scuola non è ancora riuscita a risalire allo studente che ha scritto e mandato la mail. Ma il furto d’identità e l’uso improprio della mail interna vengono presi molto seriamente: «Uno nei nostri informatici è al lavoro per scoprire chi è stato». E una volta identificato, le conseguenze per lui potrebbero non essere per nulla uno scherzo. «Rischia persino di venire espulso», sottolinea Genoud.

Nessun caso in Svizzera - In Svizzera non sono finora stati constatati casi di contagio da coronavirus. L’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ha assicurato oggi che si sta preparando attivamente a ogni evenienza. Il Centro nazionale di riferimento per le infezioni virali emergenti (CRIVE) di Ginevra, dal quale passano tutti i campioni di casi sospetti, si è dotato di una Task Force sul coronavirus. Per evitare una penuria di mascherine, la Confederazione sta attualmente esaminando se le scorte di cui dispone siano ancora utilizzabili.

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