Il loro compito sarà di tenere praticamente blindato l’intero centro di Davos e tutte le zone limitrofe
DAVOS - La Svizzera si prepara ad accogliere Trump al World Economic Forum (WEF), e questa mattina in una affollata conferenza stampa il comandante della polizia cantonale dei Grigioni, Walter Schlegel, il presidente della conferenza dei comandanti della polizia cantonale, Stefan Blättler, e il capo delle operazioni dell'esercito, il comandante del corpo Aldo C., hanno spiegato come intendono garantire la sicurezza a Davos. Ci saranno tra i 4'000 e i 4'500 uomini dell’esercito. Il loro compito sarà di tenere praticamente blindato l’intero centro, e tutte le zone limitrofe.
Quattro sfide - Walter Schlegel ha evidenziato quattro sfide cruciali di questa edizione: l’arrivo di Donald Trump, i raduni anti-WEF, i cambiamenti climatici invernali e la House of Switzerland. Al fine di garantire la sicurezza dei partecipanti, verranno messe in atto una serie di restrizioni che riguarderanno sia gli abitanti che i turisti. Nelle operazioni di sicurezza sono inoltre coinvolti tutti i corpi di polizia della Svizzera. Quanti saranno esattamente i poliziotti non l'hanno invece voluto dire. Così come hanno preferito tacere su quanto è stato speso per l'intera operazione di sicurezza, limitandosi a ricordare il tetto massimo di 9 milioni di franchi.
Manifestazioni pacifiche - Schlegel ha inoltre sottolineato che gli organizzatori del WEF intendono trasformare Davos in un centro di dialogo, un microcosmo dove poter manifestare pacificamente e senza alcuna forma di conflitti. Le autorità hanno approvato due raduni: l'escursione invernale degli attivisti climatici e una demo anti-WEF da parte della Gioventù socialista svizzera.
Quello che fa paura - «Come in passato molti capi di governo verranno a Davos - ha affermato Schlegel -. Quest'anno oltre un centinaio di persone protette dal diritto internazionale saranno qui». Nasce quindi l’esigenza di disporre di un alto numero di uomini che garantiscano della loro incolumità. A preoccupare maggiormente è l’eventualità di attacchi terroristici. «Dal 2015, dopo i fatti di Parigi - ha spiegato il comandante della polizia cantonale grigionese -, c’è maggiore accortezza per le minacce legate al terrorismo. Preoccupano i piccoli gruppi o le singole persone in grado di commettere attentati con il minimo sforzo».
L’arrivo di del presidente Trump - «Il presidente degli Stati Uniti ha un sistema di sicurezza molto ampio», ha spiegato il comandante Schlegel. E ha poi aggiunto: «Sono necessarie misure estese dal momento in cui atterra all'aeroporto di Zurigo. Sono stati presi numerosi accordi tra la polizia e i servizi segreti, anche per quanto riguarda i movimento di Trump in Svizzera». L'aereo di Trump dovrebbe atterrare domani mattina. Sul posto saranno attivi più di 400 agenti della polizia cantonale e 300 della polizia cittadina. Saranno impiegati anche tiratori scelti.
Alto rischio, grande sicurezza - Un giornalista in conferenza stampa ha chiesto se il dispositivo di sicurezza pensato per il presidente americano Trump sarà diverso rispetto a quanto previsto per Angela Merkel. Walter Schlegel - il presidente della conferenza dei comandanti della polizia cantonale - ha risposto che la distinzione avviene non in base alle persone, ma in base ai rischi. «È dal rischio che si decide di quante persone dotare il dispositivo di sicurezza».