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SVIZZERAAnche se pascolano all'estero, restano vacche svizzere

16.01.20 - 15:57
E per questo i contadini che le allevano hanno diritto ai sussidi federali. Lo ha stabilito una sentenza del Tribunale amministrativo federale
Keystone
Anche se pascolano all'estero, restano vacche svizzere
E per questo i contadini che le allevano hanno diritto ai sussidi federali. Lo ha stabilito una sentenza del Tribunale amministrativo federale

SAN GALLO - Il Tribunale amministrativo federale (TAF) ha accolto il ricorso di una famiglia contadina vodese che invia le sue mucche per l'estivazione all'estero, su pascoli nel limitrofo territorio francese, e a cui, per questa ragione, l'Ufficio federale dell'agricoltura (UFAG) ha negato contributi, ossia i cosiddetti supplementi per il latte trasformato in formaggio.

I tre ricorrenti sono proprietari di un'azienda lattiera a Valeyres-sous-Rances, ai piedi del Giura vodese. Nel gennaio 2018, il servizio d'ispezione dell'UFAG ha constatato che l'alpeggio di Mont de l'Herba, dove i bovini passano la stagione estiva, è situato in territorio francese, a meno di due chilometri dal confine di Stato.

Due mesi dopo, l'ufficio federale ha comunicato ai contadini che non soddisfacevano le condizioni per i contributi per il latte trasformato in formaggio e per il foraggiamento senza insilati ai sensi dell'Ordinanza sul sostegno del prezzo del latte (OSL). Di conseguenza, nel luglio 2018 alla famiglia di agricoltori è stato richiesto il rimborso dei 31'810 franchi ricevuti per questi contributi dal 2013 al 2016 nonché il pagamento di una tassa di 1412 franchi.

L'UFAG ha ritenuto che la fattoria e il suo latte non potessero essere considerati "svizzeri" dal momento che l'estivazione si svolge in Francia. Lo stesso vale per il formaggio, poiché il latte viene prodotto e lavorato oltre confine.

Dal canto loro, i contadini hanno fatto notare che il concetto di latte svizzero non è definito nella legislazione. Inoltre, i loro dati aziendali sono sempre stati comunicati all'UFAG, che per anni ha pagato i supplementi senza batter ciglio.

In una sentenza pubblicata oggi, il TAF ha stabilito che né la Legge sull'agricoltura né l'OSL escludono dal diritto ai supplementi il latte di bestiame svizzero tradizionalmente portato al pascolo estivo in alpeggi della regione di confine. I giudici di San Gallo fanno inoltre notare che lo scopo dei supplementi è quello di ridurre il prezzo del latte per consentire l'esportazione del formaggio nell'Unione europea.

In questo senso, i contributi per il latte trasformato in formaggio e per il foraggiamento senza insilati si differenziano dai pagamenti diretti, sottolinea il TAF. Uno degli argomenti dell'UFAG era che l'azienda agricola di Valeyres-sous-Rances non godeva di pagamenti diretti e quindi non poteva ottenere neppure i supplementi.

Il Tribunale amministrativo federale sottolinea poi che l'estivazione oltre confine ha una lunga tradizione, formalizzata per la prima volta tra la Svizzera e la Francia nel 1912. Questa pratica è sancita anche dalla legislazione doganale, che consente l'importazione esente da dazi doganali di latte e prodotti lattieri provenienti da animali svizzeri che pascolano in queste zone.

La decisione del Tribunale amministrativo federale non è definitiva e può essere impugnata dinanzi al Tribunale federale.

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