Si scende in piazza per salvare il pianeta. Ma uno studio mostra che gli svizzeri tra i 14 e i 29 anni non intendono volare meno
BERNA - I buoni propositi per l’anno appena cominciato di certo non mancano. Un terzo degli svizzeri vuole fare più sport o seguire un’alimentazione più sana. Sono invece pochi coloro che intendono fare di più per il clima. Lo si evince da un sondaggio rappresentativo dell’istituto di ricerca Marketagent.com.
Insomma, sembra che la sostenibilità non riesca a fare breccia nelle nostre abitudini. La metà delle mille persone intervistate afferma infatti che nel 2020 intende volare tanto quanto nell’anno precedente. E ai viaggi in aereo rinuncerebbero più difficilmente i giovani di età compresa tra il 14 e i 29 anni: soltanto il 15% di loro ha deciso di volare meno. Tra i 30 e i 49 anni la percentuale è del 14%. Si parla invece del 25% per gli over 50.
Anche quando si tratta di spostamenti in automobile, sembra che i più giovani non siano pronti a rinunciarvi. Anzi, il 17% di loro dichiara addirittura di voler impiegare di più il proprio mezzo privato.
Gli amici contano di più - Si tratta di risultati che sorprendono, in particolare in un periodo in cui sono numerose le proteste per il clima. Proteste a cui partecipano sia giovani che adulti. «C’è un divario tra il dire e il fare» afferma Christian Fichter dell’Università di scienze applicate Kalaidos. Sarebbero infatti molti quelli che il venerdì partecipano a una manifestazione per l’ambiente e sabato prendono l’auto per andare in montagna.
Tra i giovani conterebbe soprattutto il gruppo. «Per non essere escluso, i teenager preferiscono andare in vacanza con gli amici in aereo, piuttosto che rinunciarvi» afferma Fichter. Inoltre, la diffusione dei social media ha rimpicciolito il mondo. «Oggi tutti i paesi sono virtualmente accessibili, una situazione che sveglia nei giovani la necessità di visitarli».
La protezione del clima è impegnativa - Le rinunce sono difficili. E dipende anche dalla comodità: «Chi vive in campagna e ha un impiego in città, spesso usa l’auto per recarsi sul posto di lavoro: è pratico e più semplice» spiega Fichter. Rinunciarvi sarebbe complicato e impegnativo.
Perché le persone facciano delle rinunce, spesso servono quindi delle norme. Tuttavia: «Non si deve nemmeno vietare ogni piacere». Per molti il cambiamento climatico sarebbe inoltre una questione troppo astratta, in quanto le conseguenze non sarebbero direttamente osservabili. In molti casi sarebbe quindi sufficiente fornire un esempio concreto. «Chi vede cosa succede a una bottiglia di plastica nell’oceano e quali sono gli effetti, non ne butterà più in mare» sostiene Fichter.
Da tempo sui social media girano video che mostrano la fine che fa la plastica negli oceani. E sembra che servano effettivamente per sensibilizzare le persone, come mostra anche lo studio di Marketagent: oltre la metà degli interpellati afferma che nel 2020 intende utilizzare meno articoli usa e getta. E inoltre il 59% vuole rinunciare ai fuochi d’artificio.