L’esposizione di Cattelan all’ Art Basel di Miami fa discutere. E dalla Svizzera arriva una critica illustre: «I prezzi nel mercato dell’arte sono folli».
SAN GALLO - La storia dell’arte contemporanea è piena di opere che possono sembrare assurde alla maggior parte di noi. Piero Manzoni con la sua “Merda d’artista” esposta nel 1961 - e oggi presente nei più importanti musei del mondo - può essere considerato il capostipite di questo filone.
Anche le due banane attaccate con uno nastro adesivo alla parete e vendute per 120.000 dollari (al cambio siamo attorno ai 118.000 franchi) - opera dell’artista italiano Maurizio Cattelan esposte all'Art Basel di Miami - stanno originando lo stesso le stesse perplessità e un acceso dibattito attorno al senso dell’arte di oggi.
Markus Schöb è un importante commerciante d’arte di San Gallo, conosciuto a livello internazionale. È lui a spiegare il senso di due banane incollate al muro. «Diciamo che nessuno attaccherebbe due banane sul muro del proprio salotto» ha dichiarato al portale 20 Minuten. «Oggi l’arte ha una funzione completamente diversa rispetto a prima. Deve spingere l’osservatore a riflettere, a farsi delle idee, a scuoterlo insomma. Ed è il caso dell’opera di Cattelan. Questa nuova concezione dell’arte è iniziata già cento anni fa con l’artista Marcel Duchamp e la sua opera Fountain».
Uno potrebbe pensare: una cosa simile posso farla anche io. Cosa rende allora eccezionale se la stessa cosa la fa un artista?
«Nell’arte vale lo stesso principio della scienza: un’invenzione può essere creata solo una volta. Gli artisti sono tutto sommato degli inventori nel campo culturale con il compito di mostrare la società in un preciso momento. La maggior parte dei grandi artisti ha certamente una padronanza del mestiere, ma non conta solo quello. Conta soprattutto saper esprimere lo spirito del tempo, quello che chiamano Zeitgeist. Vale un po’ anche per le star del tennis e del calcio: puoi imparare la tecnica fino ad un certo punto, ma a poi è il dono di natura, il talento, che prende il sopravvento».
Cattelan ha fatto discutere per aver realizzato il gabinetto d’oro. Ora due banane appiccicate al muro. La funzione dell’arte è dunque solo quella di provocare?
«Ma è poi davvero una provocazione oggi un’opera del genere? È più che altro una simpatica critica all’assurda situazione del mercato dell’arte. Vengono spese cifre davvero folli ed esagerate per le opere d’arti. Credo che Cattalan abbia voluto sottolineare proprio questa assurdità. Lo ha sempre fatto. È diventato famoso con “La nona ora” dove c’era il Papa colpito da un meteorite».
Perchè si può arriva a spendere 120.000 franchi per due banane?
Tutto è legato alla celebrità dell’artista: ogni cosa che fa ha un valore di mercato. Se un abito è appartenuto a Marylin Monroe, acquista un determinato valore, anche se tutto sommato è un vestito normalissimo. I collezionisti di arte contemporanea lo sanno molto bene e sono pronti a sborsare molti soldi».
Quindi sembrerebbe che nell’arte vale la regola di vendere cose orribili a prezzi terribili?
L’artista ovviamente vuole che per due semplici banane venga speso quel prezzo, e questo fa parte del concetto. Personalmente ritengo che i prezzi nel mercato dell’arte siano in gran parte assurdi. Ma l’arte non ha a che fare solo con i soldi, bensì anche a mettere in discussione la società».