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BERNALa Svizzera che non ti aspetti: 103.000 bimbi poveri

02.12.19 - 10:54
Basta a volte un divorzio dei genitori. Un bambino costa tra i 7000 e i 14'000 franchi all'anno. Troppi per Cartitas che oggi lancia l'allarme. «La politica non manifesta alcuna volontà di agire»
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La Svizzera che non ti aspetti: 103.000 bimbi poveri
Basta a volte un divorzio dei genitori. Un bambino costa tra i 7000 e i 14'000 franchi all'anno. Troppi per Cartitas che oggi lancia l'allarme. «La politica non manifesta alcuna volontà di agire»

BERNA - Difficile a credersi, eppure le statistiche pubblicate oggi da Caritas parlano chiare : sono oltre 103.000 i bambini colpiti dalla povertà in Svizzera. Non stiamo parlando di bimbi affamati agli angoli delle strade, o vestiti con stracci. Ma di quella povertà che non si vede, tanto che oggi a Berna Caritas ha lanciato l'allarme chiedendo al mondo politico di intervenire al più presto. 

Come puo' esistere un fenomeno tale nella ricca Svizzera? Il passo verso la povertà non è poi così lungo. Basti pensare che un bambino costa tra i 7000 e i 14'000 franchi all'anno: una spesa particolarmente elevata per genitori con salari bassi, rileva Caritas, secondo cui circa il 70% dei bambini toccati da questa piaga cresce in famiglie di "working poor". Inoltre fa rilevare Caritas ci sono lacune per quanto riguarda l'armonizzazione tra vita professionale e familiare, ciò che pone grossi problemi in particolare a chi ha lavori precari. Basta poi un divorzio per far crollare un mondo intero e se le famiglie sono monoparentali il rischio povertà diventa realtà. 

L'ong ha pure ricordato infine che la Svizzera è al di sotto della media europea per quanto riguarda gli investimenti per l'infanzia e la famiglia. Quanto fa la Confederazione per aiutare questi bambini? Poco, secondo Caritas che denuncia: «La Confederazione non manifesta alcuna volontà di agire. Il Consiglio federale lascia che siano i Cantoni a occuparsi della lotta alla povertà, ciò che crea disparità di opportunità".

La richiesta espressa oggi da Caritas  è quella di attivarsi affinchè il Parlamento possa creare un quadro giuridico che consenta di combattere a livello nazionale contro questa piaga. Se si pensa che in Svizzera ci sono circa 1,7 milioni di bambini, di cui 103'000 colpiti da questo fenomeno, possiamo facilmente arrivare a formulare la tesi che «in ogni classe scolastica, c'è in media un alunno povero", rileva l'associazione.

Una povertà che nessuno vede - Che la povertà sia un problema reale ma poco visibile lo ha sottolineato anche il presidente ad interim di Soccorso d’inverno Ticino, Fiorenzo Milani che intervistato lo sorso mese proprio da Tio/20minuti aveva evidenziato  che le richieste di prestazioni e aiuti in Ticino da parte delle famiglie sono aumentate : «Sono raddoppiate negli ultimi cinque anni. È un trend dovuto anche al fatto che i costi, dall’affitto alle casse malati, aumentano a fronte di aiuti inalterati da parte dello Stato. Per quanto dobbiamo comunque essere grati che tali aiuti esistano». Il ventaglio delle prestazioni è vario e non riassumibile qui: si va dall’apparecchio dentale per i più piccoli, a quello acustico per gli anziani, a un conguaglio spese che può far traballare il bilancio domestico... «Persone sole e famiglie sono i nostri principali beneficiari - aggiunge il presidente -. Spesso vivono in un equilibrio economico tale per cui la spesa inattesa crea grosse difficoltà».

Ticino pioniere

Eppure, secondo Caritas esistono misure efficaci per lottare contro la povertà: ne danno prova quattro cantoni. Il Ticino è stato il primo a introdurre nel 1997 prestazioni complementari per famiglie per migliorare in modo duraturo la loro situazione, ricorda la ong. Più tardi hanno seguito questa strada anche Ginevra, Vaud e Soletta, ciò che ha ridotto il numero di famiglie in assistenza, rileva l'ong. Tutti gli studi mostrano che questo strumento è "efficace e che i tassi di povertà sono notevolmente calati in questi cantoni". Secondo Caritas, il fatto che non esista uno strumento comparabile negli altri 22 cantoni significa chiaramente che ora tocca alla politica federale intervenire, iscrivendo nella legge questo sistema in modo che possa essere applicato ovunque in Svizzera. Per l'organizzazione, la Confederazione deve fissare le norme che regolano il suo funzionamento e il suo finanziamento.

ATS

 

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COMMENTI
 

moma 4 anni fa su tio
Diciamo le cose come stanno veramente e non blatterare a casaccio. Bambini con genitori che non lavorano per tanti motivi o che prendono salari minimi, ma comunque supportati dalle assistenze statali in modo importante. Non pagano affitti, non pagano casse malati e non pagano molte altre cose che paga om stato. Tanto per puntualizzare.

moma 4 anni fa su tio
Risposta a interceptors
Nero centro. Il ceto medio sta diventando come Venezia, affonda a poco a poco. Il ceto medio è quello che genera più flussi di denaro allo stato che va a vantaggio anche di questi poveri, o pseudo poveri. Sono pure contro al salario minimo che sarebbe ancor più peso per "Venezia", senza fare lunghi discorsi.

interceptors 4 anni fa su tio
Andiamo a vedere la vera povertà nei paesi come Siria, america latina, asia....la povertà non è se il bimbo non esce di casa con il piumino da 400.- e l'iphone 11...

volabas 4 anni fa su tio
Ma fa niente se c'è poverta' in svizzera; importante è dare miliardi per la coesione ai pagliacci dell'UE.

interceptors 4 anni fa su tio
Risposta a volabas
Pf. Definiamo povertà ...se povertà di famiglia intendiamo la mancanza di auto a leasing da 1000.- mese, a ogni anno un nuovo smartphone con piano tariffario da 180.-mese, vestiti firmati, del modello prima di tutto apparire, allora si! Siamo messi male. Una volta che il bambino mangia, ha un tetto sulla testa, è vestito, copertura sanitaria, non vedo dove sta la povertà...genitori oggi sempre più attaccati al concetto, apparire prima di essere...triste.

interceptors 4 anni fa su tio
Risposta a volabas
Scusa volabas, la risposta non era diretta a quanto tu hai scritto. Commento fatto con app mobile....Tio, pf risolvere il Bug...

anndo76 4 anni fa su tio
Risposta a volabas
...oppure buttarli negli aerei e strutture militari...aereoporti morti ( lgano ) e cosi via....

volabas 4 anni fa su tio
Risposta a interceptors
Trank, ho capito, e quello che hai esposto nel tuo commento è corretto, buona giornata
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