L'Unione sindacale svizzera ha lanciato oggi un'iniziativa popolare
BERNA - Una tredicesima mensilità per i beneficiari dell'AVS: è quanto rivendicano i delegati dell'Unione sindacale svizzera (USS), che oggi hanno deciso di passare all'offensiva e di lanciare al riguardo un'iniziativa popolare.
Tempi e modi per la raccolta delle firme saranno fissati dagli organi direttivi. La centrale sindacale indica in un comunicato odierno che le rendite del secondo pilastro sono in costante calo, un fenomeno che colpisce in particolare le donne, che mediamente versano meno contributi previdenziali rispetto agli uomini e che godono quindi di prestazioni più basse.
La metà delle persone che sono andate in pensione nel 2017, sostiene ancora l'USS, devono sbarcare il lunario - tra primo e secondo pilastro - con meno di 3'600 franchi mensili. Una tredicesima mensilità AVS è quindi più che mai «necessaria».
L'iniziativa, si legge nel comunicato, è un primo passo verso rendite che garantiscano un livello di esistenza dignitoso. Chiede che ai beneficiari venga versata una rendita AVS supplementare, di pari importo rispetto a quella normalmente percepita ogni mese. Ciò corrisponderebbe a un aumento delle prestazioni vecchiaia pari all'8,33% e ad approfittarne sarebbero soprattutto i lavoratori con redditi medio-bassi.
«Una persona che ha lavorato tutta la vita deve poter vivere della propria rendita, come previsto dalla Costituzione federale», afferma l'USS. È previsto che la tredicesima sia garantita anche ai beneficiari di prestazioni complementari.
Secondo i delegati dell'USS gli utili della Banca nazionale svizzera dovranno inoltre essere utilizzati per contribuire ad assicurare il finanziamento dell'AVS. «Bisognerà lavorare in parlamento per costituire una maggioranza a favore di questa idea. Se il percorso parlamentare dovesse fallire, conclude il comunicato, l'USS prenderà in considerazione il lancio di un eventuale iniziativa anche a questo riguardo».
Un'iniziativa analoga per una tredicesima AVS venne lanciata a livello cantonale dalla Lega dei Ticinesi nel 2010. In votazione popolare, il 23 settembre del 2012, la proposta venne respinta con il 60,7% dei voti. Prevedeva il versamento di assegni annuali di 1'200 franchi per le persone singole e 1'700 per le coppie.