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SVIZZERAParmelin accusato di censura: «Piano con i dati sull’inquinamento»

13.11.19 - 07:45
Il consigliere federale avrebbe chiesto all’istituto svizzero sulla scienza e la tecnologia dell’acqua di “contenersi” nella pubblicazione dei dati sull’inquinamento provocato dalle attività agricole
Keystone - foto d'archivio
Parmelin accusato di censura: «Piano con i dati sull’inquinamento»
Il consigliere federale avrebbe chiesto all’istituto svizzero sulla scienza e la tecnologia dell’acqua di “contenersi” nella pubblicazione dei dati sull’inquinamento provocato dalle attività agricole

BERNA - Censura. È questa l’accusa mossa nei confronti di Guy Parmelin. A capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR), il consigliere federale - secondo quanto riferisce il Blick - avrebbe chiesto all’istituto svizzero sulla scienza e la tecnologia dell’acqua di “contenersi” nella pubblicazione dei dati sull’inquinamento provocato dalle attività agricole.

L’attenzione del consigliere federale UDC si sarebbe concentrata su un documento in particolare. I ricercati dell’Eawag, uno degli istituti di ricerca sull’acqua leader a livello mondiale, avrebbero infatti pubblicato una scheda che ritrae una situazione piuttosto allarmante sulla contaminazione delle acque con nitrati e pesticidi. Il titolo: “Dobbiamo agire!”.

Un documento sul quale Guy Parmelin avrebbe chiesto riservatezza in vista del voto sull’iniziativa contro i pesticidi sintetici. Nonostante l’Eawag non abbia di fatto menzionato alcuna raccomandazione di voto. L’attività di ricerca dell’istituto si focalizza su come raggiungere un equilibrio tra il bisogno dell’uomo di sfruttare le acque da un lato e sulla salvaguardia e la capacità di resistenza dell’ecosistema acquatico dall’altro.

Il DEFR nega qualunque interferenza nel mondo scientifico. Lo stesso Parmelin su Twitter ha commentato: «Non ho mai “imbavagliato” l’istituto, come sostiene invece il giornale». Il consigliere federale ammette di avere incontrato la direzione dell’Eawag e la presidente del Consiglio dei PF (politecnici federali), l’organo di direzione e sorveglianza strategica del settore, nominato dal Consiglio federale. «L’appuntamento è stato richiesto da loro per uno scambio di opinioni. Il nostro obiettivo comune è chiaro. Da un lato vogliamo garantire l’indipendenza della ricerca scientifica, dall’altro preservarne la neutralità politica».

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