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Tra i dodici incappucciati potrebbe esserci un politico locale dell’UDC. Ma il partito non si esprime
SVITTO - Non si è ancora spenta la polemica intorno al carnevale di Svitto. Sono passati otto mesi, ma le 12 persone che sfilarono travestite da membri del Ku Klux Klan tornano a far parte di sé. Pare infatti che tra di loro vi fosse un politico locale dell’UDC.
A riferirlo è il Blick, secondo cui l’uomo, durante la rissa che aveva seguito il carnevale in cui si contrapposero estremisti di destra e di sinistra, avrebbe attaccato un rivale con lo spray al peperoncino.
Potrebbe essere stato sempre lui a rubare lo striscione all’associazione Bündnis Buntes Schwyz (Svitto multicolore) in occasione della manifestazione antirazzista che ha seguito il carnevale. L’associazione aveva sporto denuncia, diffondendo anche un video in cui si vedono sette uomini mascherati che fanno il saluto romano davanti allo striscione rubato, disteso a terra e in fiamme.
Le forze dell'ordine svittesi avevano identificato i dodici "incappucciati". Tutti svizzeri, tra i 18 e i 30 anni di età e residenti nel distretto di Svitto.
Alla dimostrazione contro il razzismo, cinque giorni dopo la “sfilata” del carnevale, avevano partecipato circa 400 persone. L'obiettivo era far sì che la cittadina della Svizzera centrale non venisse considerata una roccaforte dell'estremismo di destra. Stando agli organizzatori della manifestazione la località, che fra l'altro custodisce il patto del Grütli, è abitata da una popolazione multietnica e tollerante.
L'UDC locale non ha voluto rilasciare dichiarazioni.
