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SVIZZERAApprendistati che nascono e muoiono con la digitalizzazione

04.11.19 - 19:03
Lo sviluppo tecnologico ha portato alla scomparsa di determinate formazioni professionali, ma ne sono spuntate altre
CSFO
Una delle nuove formazioni permette di diventare operatore per la promozione dell'attività fisica e della salute.
Una delle nuove formazioni permette di diventare operatore per la promozione dell'attività fisica e della salute.
Apprendistati che nascono e muoiono con la digitalizzazione
Lo sviluppo tecnologico ha portato alla scomparsa di determinate formazioni professionali, ma ne sono spuntate altre

BERNA - In Svizzera quasi la metà dei giovani tra i quattordici e i sedici anni sceglie di seguire un apprendistato. Ma negli ultimi quindici anni ci sono stati molti cambiamenti sul fronte delle formazioni esistenti, come mostra un’analisi che la Segreteria di Stato per la formazione ha effettuato per 20 Minuten. Alla base del cambiamento c’è soprattutto la digitalizzazione, che ha portato alla creazione di nuovi profili professionali e alla scomparsa di altri mestieri tradizionali.

Ecco alcune professioni nate negli ultimi quindici anni:

Operatore per la comunicazione con la clientela AFC (2011)
Chi segue questa formazione triennale lavora nei contact center, conduce sondaggi o si occupa di reclami. Si tratta di un percorso creato per «aumentare la considerazione del collaboratore di un contact center». Inoltre, per le imprese il dialogo con i clienti è sempre più importante.

Operatore per la promozione dell’attività fisica e della salute AFC (2012)
Le tendenze nell’ambito della salute e dell’attività fisica si fanno sentire anche nella formazione professionale. Da qui un percorso che permette di «conoscere e promuovere uno stile di vita sano» o di vendere prodotti da fitness. Con questa formazione si lavora nei centri fitness, ma anche in hotel o centri benessere.

Impiegato di gastronomia standardizzata AFC (2013)
Per chi lavora nelle cucine di McDonald’s o dei ristoranti Migros, con la responsabilità per l’acquisto dei prodotti alimentari e il controllo di qualità. Il settore si aspetta buone prospettive a cause della crescente tendenza dei take-away: «I professionisti sono specialisti ricercati».

Tecnologo per lo smaltimento delle acque AFC (2014)
Le conoscenze per la manutenzione delle canalizzazioni si imparavano «on the job». Ma visto che i requisiti ambientali, di sicurezza e informatici sono notevolmente cambiati, il settore ha lanciato una formazione professionale. Il percorso è incentrato sulla pulizia delle canalizzazioni e sugli esami con una telecamera telecomandata.

Impiegato in comunicazione alberghiera AFC (2017)
È una figura che si occupa delle prenotazioni, ma che può anche dare consigli sul vino o pubblicare un post sulla pagina Facebook aziendale. Il settore mira a formare persone che abbiano conoscenze per il lavoro in ufficio come pure nell’ambito dell’ospitalità.

Alcune professioni che sono invece scomparse:

Fabbricante di astucci (2015)
Chi seguiva questa formazione si occupava della produzione di valige o astucci, per esempio la custodia per un violino.

Fotografo di laboratorio (2013)
Una professione superata a causa della fotografia digitale: lo sviluppo di pellicole e la stampa su carta non sono praticamente più richiesti. Una parte della formazione è stata integrata in quella di media designer.

Conduttore di macchine per buste (2011)
Anche la stampa su buste o altri materiali oggi non è più richiesta. Tale lavoro è scomparso, perché se ne possono comunque occupare macchine più moderne.

Tornitore in lastra (2015)
Si tratta di una figura che creava a mano vari utensili. Ormai soltanto una persona all’anno sceglieva tale formazione, per questo motivo è stata eliminata.

Riparatore di calzature (2018)
Il suo lavoro consisteva nella riparazione di scarpe. Ma «una mancanza di interesse» ha portato all’interruzione della formazione.

«La digitalizzazione non mette a rischio le opportunità di lavoro»

Formazioni professionali nuove e vecchie: mettendole a confronto, si constata che la digitalizzazione non mette a rischio le opportunità di lavoro. E che quindi non sarebbe giustificato il timore di una crescente disoccupazione. Lo sostiene l’esperto in formazione Jürg Schweri dell’Istituto universitario federale per la formazione professionale.

«In effetti nel settore industriale si assiste alla scomparsa di alcune professioni, ma ne nascono di nuove nell’ambito dei servizi». E in questo modo continuano comunque a esserci delle opportunità per gli scolari più deboli: chi in passato avrebbe potuto diventare per esempio tornitore in lastra, oggi ha i requisiti per la formazione da impiegato di gastronomia standardizzata.

Anche in futuro nasceranno nuovi apprendistati, afferma Schweri. Ma è importante che non ci sia troppa dispersione di competenze. «Altrimenti si creano delle formazioni professionali troppo specifiche, che consentono agli apprendisti meno mobilità sul mercato del lavoro» conclude l’esperto.

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COMMENTI
 

Lore62 4 anni fa su tio
...questo NON ha ancora capito la portata della digitalizzazione...

bimbogimbo 4 anni fa su tio
Meno male che molte formazioni ridicole, assurde e inutili stanno sparendo. In questo modo il Bertoli eviterà di scialacquare i nostri soldi con percorsi di formazione (obsoleti) per uno o due allievi. Ricordate che sono sempre i nostri soldi che spendono per le loro fantasie ideologiche. (facile con i soldi degli altri vero?)

gigipippa 4 anni fa su tio
Il creatore di processi e scartoffie inutili è la professione che dalla digitalizzazione trae il maggior vantaggio.
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