Berdadette deve fare i conti con gli strascichi della chemioterapia. «Non è estetica, è una questione di dignità per le persone già colpite da gravi malattie»
GINEVRA - Dopo la battaglia contro il cancro ora deve combatterne una legale. La storia, simile a molte altre, è quella di Bernadette. «Quando mi è stato comunicato che avevo un tumore alle ovaie, era come se stessero parlando con qualcun altro. Non ho provato alcun dolore. Non mi aspettavo una cosa simile». La ginevrina racconta con il sorriso come ha affrontato la malattia, che l’ha portata in luglio all’annuncio della remissione.
Ma la lotta contro il tumore non si è ancora conclusa. «La chemioterapia mi ha danneggiato denti, capelli e sopracciglia. L’assicurazione ha pagato due parrucche, i costi dell’estetista, ma non i trattamenti dentali». Oltre ai dolori alla mascella, Berdadette deve fare i conti con l’ingiallimento e i denti che si muovono. «Le spese ammontano a migliaia di franchi».
La donna ha deciso di contattare il deputato UDC Thomas Bläsi, farmacista di professione, che ha preparato una risoluzione firmata da tutti i partiti, da destra a sinistra. «Le casse si limitato a coprire le spese dentali strettamente necessarie per la prosecuzione del trattamento, tralasciando il degrado causato dalle cure». In particolare, il testo mira a rendere obbligatoria l’assunzione dei costi causati dal trattamento di malattie gravi.
Il Gran Consiglio ginevrino se ne occuperà già a fine ottobre. Se adottato, il testo dovrà poi convincere l’Assemblea federale e le lobby delle assicurazioni. «La salute orale non è estetica, è fondamentale. Si tratta di superare un’ingiustizia del sistema. È una questione di dignità per le persone già colpite da gravi malattie».