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SVIZZERATangenti "venezuelane", il Ministero pubblico ginevrino avrà accesso ai conti

27.09.19 - 12:34
Lo ha stabilito il Tribunale federale nell'ambito dell'indagine penale sul caso di corruzione denunciato dalla compagnia petrolifera statale del Paese sudamericano
Keystone (archivio)
Un'area di stoccaggio di proprietà della Pétroleos de Venezuela.
Un'area di stoccaggio di proprietà della Pétroleos de Venezuela.
Tangenti "venezuelane", il Ministero pubblico ginevrino avrà accesso ai conti
Lo ha stabilito il Tribunale federale nell'ambito dell'indagine penale sul caso di corruzione denunciato dalla compagnia petrolifera statale del Paese sudamericano

LOSANNA - Il Tribunale federale (TF) ha stabilito che il Ministero pubblico ginevrino dovrà avere accesso a documenti relativi a diversi conti bancari svizzeri nell'ambito dell'indagine penale sul caso di corruzione denunciato dalla compagnia petrolifera statale del Venezuela, la Pétroleos de Venezuela SA (PDVSA). Sui conti in questione sarebbero state versate tangenti.

I giudici supremi hanno respinto il ricorso di cinque aziende e dei loro aventi economicamente diritto. Questi ultimi non sono accusati in Svizzera, sebbene nei loro confronti sia stata intentata una causa civile negli Stati Uniti.

I ricorrenti contestavano la potenziale utilità dei documenti sequestrati, chiedendo la tutela del segreto bancario. In una sentenza pubblicata oggi, il TF sostiene che «tutti i documenti posti sotto sigilli potrebbero avere una potenziale utilità per l'indagine in corso». Per quanto riguarda il rispetto del segreto bancario, i giudici supremi considerano inammissibile la richiesta poiché la procura ginevrina ha potuto consultare i conti sulla base delle segnalazioni delle banche all'Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro (MROS).

La compagnia petrolifera venezuelana ha presentato una denuncia penale in Svizzera nel febbraio 2018. Il Ministero pubblico di Ginevra ha quindi avviato un'inchiesta contro diverse persone per corruzione di pubblici ufficiali stranieri, riciclaggio di denaro e raccolta di dati non autorizzata.

Tra le persone coinvolte anche due dirigenti del gruppo Helsinge Inc, attivo nel settore del commercio petrolifero e dell'energia, che avrebbero corrotto i dipendenti della PDVSA per accedere ai dati della compagnia venezuelana. Questi sono stati resi disponibili su un server a Miami, negli Stati Uniti, con la collaborazione della stessa Helsinge e poi utilizzati o venduti.

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