Cerca e trova immobili

BERNAGli apprendistati in cui gli stereotipi di genere sono duri a morire

20.09.19 - 06:00
Le aspiranti muratrici sono una rarità (0,64%) mentre i ragazzi, tra le assistenti dentali, vanno cercati col lanternino (1,11%)
Archivio Depositphotos
Gli apprendistati in cui gli stereotipi di genere sono duri a morire
Le aspiranti muratrici sono una rarità (0,64%) mentre i ragazzi, tra le assistenti dentali, vanno cercati col lanternino (1,11%)

BERNA - In barba al movimento MeToo e allo Sciopero delle donne, praticamente in Svizzera non esistono ragazze che intraprendano un apprendistato da muratrice. Lo rivela un’analisi dell’Istituto universitario federale per la formazione professionale (IUFFP), secondo cui, nell’anno scolastico 2016/2017, le aspiranti muratrici costituivano lo 0,64% degli apprendisti del settore. Di riflesso, professioni come assistente di studio medico o assistente dentale non erano certo particolarmente amate tra i ragazzi: solo lo 0,94% degli apprendisti della prima e l’1,11% di quelli della seconda erano infatti di sesso maschile.

Lo studio si è concentrato sui 20 apprendistati più amati in Svizzera e ne è emerso che, anche in altre professioni come operatore/operatrice socioassistenziale e informatico/a, la proporzione tra maschi e femmine è piuttosto squilibrata.

La mancanza di modelli maschili o femminili - Dare una svolta alla distribuzione dei generi è difficile. Lo sostiene Lars Hering, responsabile dell’orientamento professionale basilese, citando diversi motivi. Innanzi tutto la mancanza di modelli maschili o femminili in determinati settori. Poi il fatto che la scelta di un percorso professionale avviene al termine della pubertà, «un’età difficile per scegliere un mestiere atipico». Non solo: «Si sceglie qualcosa che è ben visto da amici e familiari».

E si tratta anche di una questione fisica. «Gli uomini, mediamente più forti, sono per esempio più adatti ad attività fisicamente più impegnative come quella del muratore. A questo si aggiunge il fatto che determinati datori di lavoro, ma anche clienti, tendono ad associare un genere a una professione. Alcuni dentisti preferiscono ancora mantenere una divisione dei ruoli tipica, optando per una donna come assistente. Allo stesso tempo i clienti considerano le donne come più premurose».

«Per il cambiamento ci vuole tempo» - Secondo Hering nella distribuzione dei generi si assiste sempre a variazioni, ma ci vuole molto tempo perché queste avvengano. «Forse un giorno nell’ambito di molte professioni si arriverà al superamento di una distribuzione di genere. Ma dubito che si giunga a una situazione di questo tipo in professioni estreme come quella del muratore».

Lo spostamento degli equilibri potrebbe comunque essere accelerato: «Con la proposta di modelli nei libri di testo - spiega Hering - o meglio ancora con visite nelle scuole, meglio se fatte da persone in formazione, come avviene in alcuni cantoni». Se si tratta invece di un responsabile della formazione, «questo deve essere in grado di far capire che si è in cerca anche di persone dell’altro genere».

Apprendistati (2016/17)

Percentuale di uomini
1. Muratore 99,36%
2. Elettricista 97,95%
3. Polimeccanico 96,64%

Percentuale di donne
1. Ass. studio medico 99,06%
2. Assistente dentale 98,89%
3. Parrucchiere 89,84%

Fonte: Dati UST/Analisi IUFFP

 

 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

Maxy70 4 anni fa su tio
Sono un convinto sostenitore delle pari opportunità fra uomo e donna; non sostengo però l’egualitarismo ad oltranza. Vi sono delle differenze fisiche fra uomo e donna (per fortuna!), dalle quali non si può prescindere. Vi sono quindi delle attività che per loro natura ed esigenze poste, si adatteranno mediamente più all’uomo, rispettivamente alla donna. Posso capire, nella fattispecie, un’impresa che preferisca non assumere una ragazza quale muratore, un sacco di cemento pesa quasi quanto lei. Ovviamente, nessun limite ad un lavoro tecnico, che una donna può svolgere senza difficoltà.

OCP 4 anni fa su tio
Risposta a Maxy70
D'accordissimo con il tuo commento. Aggiungerei che oltre a delle differenze fisiche ci sono anche delle differenze comportamentali e di approccio alle cose. Intendo dire che spesso un uomo o una donna, di fronte alla stessa situazione, hanno in generale approcci diversi. Quindi ci sono delle professioni che potrebbero (il condizionale è d'obbligo) adattarsi meglio all'uno o all'altro. Comunque credo che si stia parlando in un problema inesistente in quanto nessuno vienta ad una donna di fare il muratore o il meccanico e nessuno vieta ad un uomo di fare l'aiuto medico o il maestro d'asilo. Esiste, per fortuna, una cosa che si chiama "libertà di scelta". :-)
NOTIZIE PIÙ LETTE