Lo chiede un'iniziativa parlamentare che raccoglie un sostegno bipartisan. Swiss Recycling si mostra molto scettica
BERNA - Un franco di deposito su tutti i recipienti di bevande, bottiglie di PET o lattine che siano. È quanto chiede il consigliere nazionale Alois Gmür (PPD): «Così i contenitori vuoti non verrebbero lasciati in giro, ma verrebbero riportati al punto vendita», afferma. E dietro l’iniziativa parlamentare che ha recentemente depositato a riguardo si sono già schierati 31 politici di sinistra e di destra.
Secondo Regula Rytz, presidente dei Verdi, il sistema attuale funziona, ma ha dei punti deboli. Specialmente le bottiglie monouso sono antiecologiche, afferma, perché, da un lato, riciclare il vetro richiede molta energia e, dall’altro, solo l’83% delle bottiglie di PET viene recuperato. Le rimanenti inquinano pesantemente l’ambiente: «Le bottiglie di PET sono corresponsabili per la presenza di residui di plastica nel suolo e nelle acque», fa notare Rytz. Uno studio dell’Empa lo conferma.
Dal punto di vista dei contadini, poi, il littering ha conseguenze nefaste, sottolinea il consigliere nazionale Markus Hausammann (UDC). Se gli animali mangiano cocci di vetro o pezzi di plastica e lattine muoiono in maniera terribile. Per lui, si potrebbe anche pensare a un deposito di 2 franchi: solo così sarebbe possibile educare i maleducati.
Secondo Patrik Geisselhardt, di Swiss Recycling, un sistema di deposito avrebbe invece molti svantaggi. I costi crescerebbero di 90-290 milioni di franchi l’anno perché la logistica sarebbe più complessa e servirebbero molti automatici dove rendere i vuoti, sostiene. Se, poi, ogni negozio ritirasse le bottiglie con deposito si finirebbe per avere solo 7mila punti di raccolta anziché gli attuali 100mila, aggiunge. Tutto, a suo avviso, a favore del littering: in pochi si porterebbero a casa le bottiglie vuote e «forse le lascerebbero in giro ancora più spesso».