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BERNAAbita cento metri troppo lontano, le rifiutano il permesso

09.09.19 - 14:12
Una donna brasiliana perfettamente integrata si è vista rifiutare il permesso a causa di un trasloco che l'ha portata a vivere per pochi metri nella regione tedescofona del Paese
Keystone (archivio)
Abita cento metri troppo lontano, le rifiutano il permesso
Una donna brasiliana perfettamente integrata si è vista rifiutare il permesso a causa di un trasloco che l'ha portata a vivere per pochi metri nella regione tedescofona del Paese

BERNA - Ana Lucia* è in Svizzera da ormai 10 anni. Vive con il compagno e con il figlio di nove mesi, entrambi svizzeri. Parla perfettamente il francese. In pratica la donna soddisfa tutte le condizioni per l'ottenimento di un permesso C. Tutto bene? Non proprio. Perché la famiglia si è appena trasferita nel villaggio di Ligerz, dove si parla tedesco. 

Ed è proprio da questo dettaglio che nasce il problema. Perché per ottenere il documento, la donna dovrebbe essere in grado «di comunicare bene nella lingua nazionale del proprio comune di domicilio». E la povera Ana Lucia non parla una sola parola di tedesco. Per questo motivo, nonostante la famiglia abiti a soli 100 metri dalla città francofona di La Neuveville, il servizio della migrazione del canton Berna ha bocciato la sua richiesta. «Sono delusa e arrabbiata» - spiega la donna di origini brasiliane a 20 minutes. «Mi sento sempre di più una straniera. Stavo molto meglio quando vivevo nel canton Neuchâtel».

Le autorità bernesi, infatti, hanno applicato alla lettera la nuova legge che era stata approvata dal parlamento nel 2016 ed è entrata in vigore il primo gennaio di quest'anno. Non facendo alcuna concessione. Ma di leggi, si sa, ce ne sono diverse. E una più vetusta - residuato di un vecchio accordo tra la Svizzera e 11 Paesi europei - non prevede alcun requisito linguistico. Un trattamento iniquo che crea "stranieri di serie A" e di "serie B".

«In effetti - conferma il Segretario di Stato per la migrazione - i cittadini di quegli undici stati non sono tenuti a dimostrare le proprie competenze linguistiche». Detto in altre parole, un olandese, un danese o un greco che non parla alcuna lingua nazionale potrebbe ottenere il permesso C. Stessa cosa per un francese che vive a Zurigo senza spiccicare mezza parola della lingua di Goethe. Ad Ana-Lucie, invece, mancano solo cento metri. «Dovremo spostarci di nuovo? Apprendere una nuova lingua? Continuare con il permesso B?», ha chiesto la famiglia al Servizio di migrazione bernese. «Sta a voi decidere quale strada intraprendere», hanno risposto, con filosofia, dal Cantone. Il futuro della coppia, insomma, è ancora tutto da scrivere...

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COMMENTI
 

pillola rossa 4 anni fa su tio
Vogliamo parlare degli zucchini che vivono da 20 anni in Ticino e non spiccicano una sola parola di italiano eppure partecipano alle votazioni comunali e cantonali?

curzio 4 anni fa su tio
Risposta a pillola rossa
I "zucchini" (come li chiami tu, evidentemente con disprezzo) hanno tutto il diritto di vivere in Ticino. Il tedesco è una lingua nazionale e qualsiasi cittadino svizzero che, per legge, il diritto di scegliere il proprio domicilio in qualsiasi luogo del paese. Inoltre, se vive e vota in Ticino, significa che verosimilmente paga anche le imposte e fa il suo dovere di cittadino. Che problemi hai?

pillola rossa 4 anni fa su tio
Risposta a curzio
Anche il francese è una lingua nazionale. O no? Nessun problema.

vulpus 4 anni fa su tio
E qui mi sembra inutile prendersela con gli statali: ci sono delle leggi approvate e le fanno rispettare. Se facessero una eccezione , poi diverrebbe la regola. Si può solo dire che le leggi andrebbero approfondite e armonizzate a livello svizzero, prima di approvarle. E alla signora, magari informarsi prima di fare trasloco. Che ritorni subito dove era prima e salvi il suo perm,esso prima che la espellano.

centauro 4 anni fa su tio
Risposta a vulpus
In un cantone bilingue quale è il Berna gli impiegati delle pubbliche amministrazioni devono conoscere entrambe le lingue, pertanto la signora trovandosi in tale situazione non deve essere discriminata, le leggi vanno rispettate ma quando sono sbagliate vanno eliminate o modificate!

anndo76 4 anni fa su tio
cervello sottozero, statali con un becero senso del dovere...ridicoli, almeno non parlate degli altri stati che qui e' moltooo peggio !!!

BIA13 4 anni fa su tio
A casa mia si chiama razzismo! Mancanza di cultura sociale! Troppo semplice nascondersi dietro leggi approvate con leggerezza...ci sono di mezzo famiglie con bambini e sentimenti troppo importanti! Ridategli il permesso e scusatevi!

Gus 4 anni fa su tio
L'ottusità svizzero-tedesca?

Pepperos 4 anni fa su tio
Lo stesso avviene, quando si richiede la naturalizzazione Stessa procedura.

Tristano 4 anni fa su tio
Santo Cielo...
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