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SVIZZERAAndreas Meyer se ne va, fra qualche elogio e parecchie critiche

04.09.19 - 22:37
«Ha fatto un lavoro immenso e raggiunto molti obiettivi», ha sottolineato Simonetta Sommaruga. Il sindacato SEV parla però di personale «sfiduciato e frustrato» sotto la sua guida
Keystone
Andreas Meyer se ne va, fra qualche elogio e parecchie critiche
«Ha fatto un lavoro immenso e raggiunto molti obiettivi», ha sottolineato Simonetta Sommaruga. Il sindacato SEV parla però di personale «sfiduciato e frustrato» sotto la sua guida

BERNA - L'annuncio delle dimissioni del CEO delle FFS Andreas Meyer ha suscitato diverse reazioni: la consigliera federale Simonetta Sommaruga e il Servizio d'informazione per i trasporti pubblici (Litra) hanno messo in evidenza i suoi meriti. Per il Sindacato del personale dei trasporti (SEV) la partenza di Meyer è prima di tutto l'occasione per le FFS di riorientare la loro cultura d'impresa.

La responsabile del Dipartimento federale dei trasporti (DATEC), che già era stata informata in primavera della volontà di Meyer di lasciare l'azienda a fine 2020, ha tenuto a ringraziarlo davanti ai media per il lavoro intrapreso per le Ferrovie federali e i trasporti pubblici in Svizzera. Meyer si è impegnato molto affinché l'infrastruttura e l'esercizio procedano a braccetto. «Ha fatto un lavoro intenso, ha investito denaro per la manutenzione e ha raggiunto molti obiettivi», ha sottolineato Sommaruga.

La ministra dei trasporti ha anche aggiunto di comprendere che dopo 12 anni alla testa dell'ex regia federale Meyer abbia pensato di voler fare altre esperienze.

Meyer sarà rimpianto dalla Litra: i suoi meriti per l'industria e i trasporti pubblici sono grandi, ha dichiarato a Keystone-ATS il suo direttore René Böhlen. «Andreas Meyer ha fatto molto per la riforma dei trasporti pubblici», ha detto Böhlen. In particolare ha portato a buon fine le nuove linee ferroviarie alpine e si è impegnato intensamente nella votazione sul decreto federale relativo al fondo di finanziamento e sviluppo delle infrastrutture ferroviarie (FAIF), ha aggiunto.

Personale frustrato - Diversa invece la posizione del SEV che stila un bilancio meno positivo degli anni di Meyer alla guida delle FFS. Dal 2014 la fiducia del personale ha continuato a diminuire e la sua frustrazione è ancora maggiore in quanto le proposte e suggerimenti avanzati non sono ascoltati in occasione di riorganizzazioni, si rammarica il SEV.

Con l'annuncio delle dimissioni di Meyer il SEV chiede che le FFS pongano di nuovo il servizio pubblico al centro, «segnatamente con buone prestazioni, un elevato grado di sicurezza e prezzi adeguati». «Un obiettivo che le FFS potranno raggiungere prima di tutto dando fiducia al loro personale che sa come funziona l'esercizio ferroviario e lavora con passione», ha sottolineato il presidente del SEV Giorgio Tuti in un comunicato odierno.

«Le FFS devono tornare a essere un simbolo per l'identità svizzera», ha sottolineato Tuti. «I danni d'immagine - ha proseguito - potranno essere risanati solo svolgendo bene l'attività principale».

«Declino preoccupante» - Anche il Movimento per il socialismo ticinese, in giornata, ha voluto prendere posizione dopo la notizia delle sue dimissioni. Pino Sergi ha evidenziato come le FFS, sotto la guida di Meyer, abbiano subito «uno dei maggiori declini che un’azienda pubblica (in particolare in Svizzera) abbia mai manifestato in uno spazio di tempo tutto sommato limitato». 

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