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SVIZZERASvolta digitale: «La Svizzera deve fare di più»

02.09.19 - 16:38
Ueli Maurer e Simonetta Sommaruga hanno partecipato oggi alla conferenza nazionale sul tema che si svolge a Basilea, mentre a Basilea nasce una fondazione per le norme etiche
Keystone (archivio)
La digitalizzazione per il Governo ha un ruolo chiave.
La digitalizzazione per il Governo ha un ruolo chiave.
Svolta digitale: «La Svizzera deve fare di più»
Ueli Maurer e Simonetta Sommaruga hanno partecipato oggi alla conferenza nazionale sul tema che si svolge a Basilea, mentre a Basilea nasce una fondazione per le norme etiche

BASILEA - Lo Stato deve investire maggiori risorse nella digitalizzazione. Lo hanno rilevato oggi il presidente della Confederazione, Ueli Maurer, e la consigliera federale Simonetta Sommaruga, prendendo parte alla conferenza nazionale sul tema, in corso a Basilea.

Nel suo discorso di apertura, Maurer ha fatto notare come la Svizzera sia fondamentalmente ben posizionata nello sviluppo del digitale. A suo avviso sono però necessari ulteriori sforzi e maggiori risorse per poter svolgere un ruolo guida a livello mondiale.

Maurer ha posto l'accento sulle risorse umane destinate alla ricerca e alle startup attive in questo ambito. Abbiamo bisogno dei migliori specialisti e di poca burocrazia, ha rilevato, facendo notare come i contingenti di lavoratori dai Paesi terzi continuino a limitare eccessivamente lo sviluppo. Secondo il ministro delle finanze è anche necessario agire in materia di sicurezza informatica, per fare in modo che la Svizzera continui ad essere uno dei Paesi più sicuri al mondo.

L'intelligenza artificiale è una delle grandi sfide che abbiamo davanti, secondo Maurer. Se la Svizzera potesse svolgere un ruolo di primo piano anche in questo settore, secondo il ministro potrebbe essere ridotto al minimo il timore di perdere posti di lavoro.

Pur dicendosi ottimista sul futuro digitale del Paese, Maurer non ha nascosto che ci sono ancora carenze. Se la ricerca e lo sviluppo vanno molto bene, la loro applicazione fatica ancora a concretizzarsi.

In qualità di ministra dei media, Sommaruga ha parlato di democrazia diretta e tecnologia digitale. Fra i rischi per il sistema elvetico, ha menzionato gli algoritmi, che sempre più spesso determinano le notizie che leggiamo.

La Svizzera delle regioni è legata al giornalismo di qualità presente nei media regionali online. Senza di loro non può esserci un ampio dibattito politico, ha messo in guardia Sommaruga, ricordando le difficoltà che queste testate hanno per finanziare le loro offerta con la pubblicità, che viene sempre più spesso trasferita a grandi società come Google o Facebook.

Per questa ragione, ha aggiunto, il Consiglio federale intende sostenere i mezzi di pagamento dei media online. Non possiamo stare semplicemente a guardare le grandi aziende che ci impongono le loro regole, ha concluso.

La conferenza, promossa dalla Confederazione e denominata Svizzera digitale 2019, ha riunito circa mille persone. Oltre al presidente della Confederazione e alla consigliera federale, sono intervenuti il professore di filosofia all'Università di Oxford, Luciano Floridi, il CEO di Mozilla Michell Baker, la segretaria di Stato Martina Hirayama e Martin Vetterli, presidente del Politecnico federale di Losanna.

Nuova fondazione per norme etiche a Ginevra - Ginevra ospiterà la sede di una nuova fondazione per la promozione degli standard etici nel mondo digitale. L'ex consigliera federale Doris Leuthard presiede il consiglio di fondazione che gestirà l'Iniziativa digitale svizzera (SDI).

La SDI sarà lanciata formalmente durante il WEF 2020, ha detto Mark Walder, fondatore dell'associazione digitalswitzerland. Un primo passo è stato compiuto oggi in occasione del primo Swiss Global Digital Summit, che ha riunito a Ginevra una ventina di rappresentanti dell'economia mondiale e del mondo accademico.

I partecipanti, tra cui Brad Smith, presidente di Microsoft, e Tidjane Thiam, CEO di Credit Suisse, si sono impegnati a promuovere la definizione di standard etici nel mondo digitale. Un documento, elaborato sulla base dei contributi di un gruppo autonomo di esperti delle università svizzere, mira a una digitalizzazione al servizio degli esseri umani.

Questa iniziativa, ha spiegato Doris Leuthard, non riguarda solo la creazione di standard, ma anche la loro applicazione. Secondo l'ex consigliere federale, «l'obiettivo comune è quello di "promuovere in modo credibile l'enorme potenziale delle tecnologie digitali affinché tutti ne possano beneficiare». I cittadini devono potersi fidare di queste nuove tecnologie, da qui l'importanza di regole chiare, ha aggiunto Leuthard.

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