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SVIZZERAGuardano 30 volte il cellulare, ma su Internet sono più consapevoli degli adulti

26.08.19 - 11:52
Sono i giovani svizzeri. Trascorrono online 4 ore al giorno. Uno su tre si sente sotto pressione dalle App. Per il 10% si sviluppa la sindrome da astinenza
Guardano 30 volte il cellulare, ma su Internet sono più consapevoli degli adulti
Sono i giovani svizzeri. Trascorrono online 4 ore al giorno. Uno su tre si sente sotto pressione dalle App. Per il 10% si sviluppa la sindrome da astinenza

BERNA - I giovani non sono affatto impreparati a  gestire la fruizione di Internet. Anzi, a volte sono più bravi degli adulti. Innanzitutto sono più riflessivi rispetto agli adulti, e non è un caso che a finire nelle file di imbrogli e fregature on line sono più gli adulti a finirci rispetti ai giovani. 

Tuttavia i ragazzi utilizzano Internet in modo intenso e variato. Stando ai risultati di uno studio dal titolo  «Always on. Come vivono i giovani la connessione permanente?» - studio che ha messo a confronto i giovani tra i 16 e i 25 anni e gli adulti tra 40 e i 55 anni - è emerso che i giovani trascorrono in media  online 4 ore al giorno nel tempo libero, a fronte delle 2,5 ore degli adulti. Guardano il cellulare 30 volte, e utilizzano maggiormente in particolare i media sociali, i servizi streaming e i giochi online.  La nota positiva è che sono più consapevoli rispetto ai grandi. 

«Dallo studio emerge che i giovani non sono persi davanti ai loro schermi, ma sono invece più coscienti degli adulti delle implicazioni del proprio utilizzo di Internet e riflettono molto sulle ripercussioni della connessione permanente», constata Sami Kanaan, presidente della CFIG. 

«Circa la metà dei giovani vive la connessione permanente in modo positivo, mentre l’altra metà la vive in modo ambivalente: gli aspetti positivi sono certamente messi in risalto, ma si rileva anche lo stress indotto. Un giovane su tre si sente infatti messo sotto pressione dalle app che premiano l’utilizzo regolare e uno su quattro diventa nervoso quando rimane offline per periodi prolungati» precisa Sami Kanaan.

Giovani autodisciplinati - L’inchiesta ha evidenziato che il 95 per cento dei giovani ricorre ad almeno una strategia per gestire le numerose sollecitazioni dei servizi online: «Sono consapevole che non devo rispondere immediatamente ai messaggi, per le questioni urgenti le persone possono telefonarmi», «Utilizzo applicazioni che limitano il tempo che passo davanti allo schermo», «Disattivo le notifiche». Due giovani su cinque si pongono regole riguardo al momento e alla durata delle loro attività online: gli adolescenti (16–20 anni) si pongono regole e prevedono di restare offline più spesso rispetto ai giovani adulti (21–25 anni).

I dipendenti da Internet -  Coloro che sono connessi sempre o ovunque sono circa il  10 per cento. Questo gruppo si distingue nettamente dagli altri in quanto ritiene molto importanti tutte le attività online (media sociali, intrattenimento, attività creative e ricerca di informazioni) e le svolge frequentemente. Due terzi sono ragazzi. I giovani di questo gruppo utilizzano i media sociali più degli altri giovani (in media 5,4 contro 4,6 ore al giorno). Tanti di loro hanno un atteggiamento molto ambivalente rispetto alla connessione permanente e manifestano sintomi di astinenza quando non sono online.

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