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BERNALobbismo in Kazakistan, archiviato l'inchiesta contro Miesch e Borer

30.07.19 - 10:35
L'ex consigliere nazionale di Basilea Campagna (UDC) e l'ex ambasciatore sono stati prosciolti dalle accuse di corruzione e accettazione/concessione di vantaggi
Keystone
L'ex consigliere nazionale Christian Miesch
L'ex consigliere nazionale Christian Miesch
Lobbismo in Kazakistan, archiviato l'inchiesta contro Miesch e Borer
L'ex consigliere nazionale di Basilea Campagna (UDC) e l'ex ambasciatore sono stati prosciolti dalle accuse di corruzione e accettazione/concessione di vantaggi

BERNA - La Procura federale ha archiviato il procedimento avviato contro l'ex consigliere nazionale Christian Miesch (UDC/BL) e l'ex ambasciatore Thomas Borer in rapporto a una presunta vicenda di corruzione legata alle attività di lobbismo in Svizzera da parte del Kazakistan.

Lo ha comunicato, «con grande soddisfazione», la società di "consulenza strategica" Dr Borer Consulting dell'ex ambasciatore, confermando informazioni pubblicate oggi dalla "Neue Zürcher Zeitung" e precisando che il decreto d'abbandono del Ministero pubblico della Confederazione (MPC) è datato 19 luglio. Interpellato da Keystone-ATS, l'MPC non ha voluto fornire precisazioni al riguardo, limitandosi a indicare che non si tratta ancora di una decisione passata in giudicato (è possibile un ricorso).

Sull'ex ambasciatore a Berlino Thomas Borer, che aveva acquisito rinomanza internazionale negli anni '90 quale capo della "task force" di Berna sui fondi ebraici in giacenza, pesavano sospetti di corruzione attiva e concessione di vantaggi all'epoca in cui rappresentava gli interessi in Svizzera del governo del Kazakistan; sull'ex segretario dell'intergruppo parlamentare Svizzera-Kazakhstan Christian Miesch quelli di corruzione passiva e accettazione di vantaggi. Il 12 settembre 2018, le competenti commissioni delle Camere federali gli avevano revocato l'immunità parlamentare, una prima assoluta nella storia svizzera, dando via libera al procedimento penale.

Secondo una denuncia anonima, in qualità di segretario dell'intergruppo, il 4 marzo 2015 Miesch - che ha poi lasciato il parlamento a fine novembre - avrebbe emesso a carico di Borer una fattura di 4635 franchi per un "abbonamento generale anziani" di prima classe per i trasporti pubblici. Quale consigliere nazionale il basilese ne era però già in possesso gratis. L'MPC sospettava che in realtà Miesch avesse emesso la fattura per aver presentato un'interpellanza a favore dello Stato dell'Asia centrale.

Davanti alla Commissione dell'immunità (CDI) del Consiglio nazionale, Miesch aveva spiegato di aver presentato di propria iniziativa l'interpellanza e aveva affermato che al riguardo nessun lobbista si era messo in contatto con lui. Borer aveva dal canto suo sostenuto che il versamento a Miesch, già restituito, era avvenuto per un errore nella contabilità.

Contattato all'epoca da Keystone-ATS, l'ex diplomatico aveva affermato che una contropartita per l'inoltro di un atto parlamentare non era mai avvenuta e mai era stata prevista. La società di consulenza di Borer, sollecitata subito dopo la decisione della CDI, aveva indicato che la revoca dell'immunità all'ex parlamentare avrebbe offerto l'opportunità di "smontare false accuse".

Nella nota diramata oggi, tramite la sua società di consulenza Borer denuncia le accuse «infondate» e «presentate in modo volutamente falso» da due giornalisti del gruppo Tamedia, ora «inficiate sotto ogni aspetto» dalla Procura federale. Secondo Borer, i due giornalisti avrebbero dato via a una «campagna mediatica denigratoria» e «scandalistica» contro di lui, accusandolo pubblicamente di corruzione e basandosi su documenti ottenuti con metodi illeciti.

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