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GRIGIONIRespinto il ricorso contro la costruzione del centro asilo di Churwalden

24.07.19 - 15:47
Per il Tribunale federale l'area destinata al progetto è sufficientemente attrezzata, contrariamente a quanto sostenuto da un privato
Keystone
Respinto il ricorso contro la costruzione del centro asilo di Churwalden
Per il Tribunale federale l'area destinata al progetto è sufficientemente attrezzata, contrariamente a quanto sostenuto da un privato

LOSANNA - Il Tribunale federale ha respinto il ricorso di un privato contro la costruzione di un centro di prima accoglienza per richiedenti asilo a Churwalden (GR), nei pressi di Coira. L'uomo sosteneva che l'area destinata al progetto non è sufficientemente attrezzata.

Secondo il ricorrente la strada per raggiungere il centro, che dovrebbe sorgere a Meiersboden, pochi chilometri a sudest del capoluogo retico, e offrirebbe posto a 180 richiedenti asilo, è troppo stretta in vari punti e per lunghi tratti.

Basandosi su una perizia sul traffico che faceva riferimento alle norme dell'Associazione svizzera dei professionisti della strada e dei trasporti, il tribunale amministrativo dei Grigioni aveva già valutato l'area come adatta al progetto. Secondo l'uomo tuttavia tali norme non sarebbero state rispettate.

Nella sentenza pubblicata oggi i giudici di Losanna affermano che tali standard non sono giuridicamente vincolanti e fungono solo da linee guida. Tuttavia, non è chiaro fino a che punto il tribunale amministrativo grigionese sia stato arbitrario nella valutazione delle condizioni stradali.

Il centro di prima accoglienza per richiedenti asilo andrebbe a sostituire uno stabile privato attualmente preso in affitto dal Cantone nella città di Coira. Il credito per i costi di costruzione, pari a 7,7 milioni di franchi e interamente a carico del Cantone, fu approvato dal Gran Consiglio grigionese nel giugno 2016.

Ulteriori 890'000 franchi sono poi stanziati per il risanamento del terreno edificabile: il centro di asilo, infatti, era stato progettato sul terreno di una ex discarica, dove tra il 1940 e il 1960 erano stati depositati rifiuti domestici, senza che nessuno sapesse del sottosuolo contaminato.

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