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SVIZZERAMeno vittime delle zecche

22.07.19 - 15:28
I casi di encefalite da zecche e borreliosi sono in forte calo quest'anno rispetto allo stesso periodo del 2018
Keystone - foto d'archivio
Meno vittime delle zecche
I casi di encefalite da zecche e borreliosi sono in forte calo quest'anno rispetto allo stesso periodo del 2018

BERNA - In base agli ultimi dati dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), i casi di encefalite da zecche e borreliosi sono in forte calo quest'anno rispetto allo stesso periodo del 2018, annata comunque eccezionale. Secondo il capo della divisione Malattie trasmissibili, Daniel Koch, è però ancora troppo presto per trarre conclusioni definitive.

L'ultimo bollettino dell'UFSP, pubblicato oggi, elenca dall'inizio dell'anno 127 casi di meningoencefalite primaverile-estiva (FSME), contro i 218 dello stesso periodo del 2018. Per la borreliosi (o malattia di Lyme) il regresso è ancora più marcato: da quasi 10'000 casi a 3600. L'ufficio federale ribadisce il consiglio di proteggersi dai piccoli acari ematofagi.

In generale, ci sono nettamente meno morsi di zecche, conferma Daniel Koch all'agenzia Keystone-ATS. Ma, benché queste cifre mostrino un'ampia fluttuazione rispetto a quelle del 2018, sono numeri simili alla media pluriennale osservata dal 2000, aggiunge il medico. Per l'encefalite si variava da 24 a circa 120 casi nei primi sei mesi dell'anno, ad eccezione del 2018.

D'altro canto è però ancora troppo presto per dire se la drastica diminuzione del numero di casi sia imputabile alle vaccinazioni. Il picco osservato nel 2018 aveva infatti indotto l'UFSP a dichiarare l'intera Svizzera area a rischio per l'FSME, ad eccezione di Ginevra e del Ticino. Per l'esperto l'evoluzione si spiega probabilmente anche con il comportamento delle persone, che ora prendono più precauzioni quando vanno nei boschi.

Riguardo il motivo delle grandi cifre dell'anno scorso Daniel Koch resta prudente: la trasmissione delle malattie dipende dal numero di zecche infette, ma l'UFSP si limita a registrare le malattie dichiarate e non misura il numero di questi acari in natura.

La meningoencefalite primaverile-estiva, o meningoencefalite da zecche (MEVE), è una malattia infettiva causata dal virus FSME/TBE che si trasmette con il morso di zecche infette (Ixodes ricinus, zecca dei boschi). Esse si nutrono di sangue animale e umano e con il morso possono trasmettere diversi agenti patogeni: la meningoencefalite, la borreliosi (o malattia di Lyme) e infezioni più rare come l'erlichiosi e la rickettsiosi. La prima è causata da un virus, le altre tre da batteri.

L'UFSP raccomanda quindi la vaccinazione contro l'encefalite MEVE alle persone che sono particolarmente esposte ai piccoli acari perché praticano spesso attività all'aria aperta, specialmente nel sottobosco. Sono utili anche abiti che coprono bene gran parte del corpo e prodotti repellenti.

Per la borreliosi invece non c'è vaccino, ma un trattamento precoce con antibiotici può evitare la progressione della malattia, che quando diventa cronica provoca danni al sistema nervoso, alle articolazioni e ai muscoli.

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