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SVIZZERADroni nuovi alleati dei vignaioli

22.07.19 - 10:17
I droni sono sempre più numerosi a trattare viti in zone ripide. Per ora si assiste a una buona coabitazione con gli elicotteri
Keystone
Droni nuovi alleati dei vignaioli
I droni sono sempre più numerosi a trattare viti in zone ripide. Per ora si assiste a una buona coabitazione con gli elicotteri

SION - I droni sono sempre più numerosi a trattare viti in zone ripide tra maggio e agosto. Al momento si assiste a una buona coabitazione del velivolo senza pilota con l'elicottero.

«Nel 2016, in occasione del lancio della nostra impresa, le persone ci hanno voltato le spalle. Oggi dobbiamo rifiutare del lavoro», ha detto a Keystone-ATS Didier Berset, direttore tecnico di AgroFly, società di applicazione e di trattamento agricolo tramite droni.

Questi aerei senza pilota sono molto utilizzati in vari ambiti tra cui il trattamento delle viti. AgroFly, con sede in Vallese, è una delle cinque imprese svizzere autorizzate a disperdere prodotti fitosanitari con droni.

Rapidità e precisione - Tra il 10 maggio e la metà di agosto l'elicottero e più precisamente la compagnia vallesana Air-Glaciers, regna sovrana dagli anni Ottanta sulle viti di difficile accesso che i viticoltori vallesani, vodesi, neocastellani e ginevrini intendono trattare. Adesso si è però aggiunto il drone.

L'elicottero è imbattibile per trattare rapidamente superfici molto estese, ossia di circa 15 ettari in un'ora rispetto a meno di un ettaro del drone. Quest'ultimo ha però da parte sua la precisione di dispersione e un rumore ridotto. Interviene lungo i fiumi, case strade, là dove a un elicottero non è permesso trattare.

Per sicurezza i due apparecchi non intervengono quasi mai insieme. Per evitare qualsiasi problema, coloro che intervengono in queste azioni si sono recentemente riuniti attorno a un tavolo per confrontare la loro agenda in modo trasparente, ha precisato Guido Merendino, responsabile amministrativo presso AgroFly.

Gli interventi con elicottero sono annunciati, convalidati dai differenti servizi dello Stato e autorizzati dall'Ufficio federale dell'aviazione civile (UFAC). I prodotti dispersi sono fungicidi e il 50% delle viti sono trattare senza prodotti di sintesi, sottolinea Patrick Fauchère, responsabile delle operazioni aeree presso Air-Glaciers.

Dal 2019, il drone è considerato come un trattamento al suolo: ogni anno deve ottenere un'autorizzazione dell'UFAC e può spruzzare tutti i prodotti che il viticoltore desidera.

Tossici per la salute - Secondo Didier Berset, l'elicottero resta indispensabile per soddisfare l'intera domanda, ma in futuro la tendenza s'invertirà e ci sarà sempre più richiesta per i droni, sottolinea Merendino.

Air-Glaciers non possiede droni per la cura delle viti, indica Fauchère. La compagnia li utilizza per il salvataggio - sua principale attività - e partecipa in particolare a test di droni utilizzati per ritrovare le vittime di valanghe.

Il trattamento delle viti per dispersione fa discutere in Svizzera. La questione non è incentrata sul fatto che sia realizzata tramite droni o elicotteri ma su quanto i prodotti di sintesi siano tossici per la salute.

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