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SVIZZERAPericoli in piscina: «Occhi sui bimbi, non sullo smartphone»

18.07.19 - 16:24
Genitori distratti, insulti e fotografie fuori luogo. L'Associazione svizzera dei maestri bagnini presenta il punto della situazione
Depositphotos (archivio)
Quando si parla di genitori distratti, il pericolo numero uno è rappresentato dallo smartphone.
Quando si parla di genitori distratti, il pericolo numero uno è rappresentato dallo smartphone.
Pericoli in piscina: «Occhi sui bimbi, non sullo smartphone»
Genitori distratti, insulti e fotografie fuori luogo. L'Associazione svizzera dei maestri bagnini presenta il punto della situazione

ZURIGO - I peggiori frequentatori delle piscine sono quelli che non prestano sufficiente attenzione ai figli: e in quest'ambito, come in quello delle foto scattate di nascosto, il pericolo numero uno è rappresentato dallo smartphone. Lo afferma Michel Kunz, presidente dell'Associazione svizzera dei maestri bagnini (AMB).

«Molte persone che vengono con i ragazzi guardano più al cellulare che ai bambini», sostiene Kunz in un'intervista pubblicata oggi dalla Weltwoche. «Si verificano situazioni pericolose».

«Ricordo una madre con la figlia di due anni: lei era occupata con il telefonino e intanto la piccola si è avvicinata a una grande vasca e vi è caduta dentro. Me ne sono accorto e l'ho tirata fuori. L'ho riportata alla madre, lei l'ha presa e se ne è andata. Senza dire nulla. Niente. Questo fa riflettere. Di casi come questi ve ne è più di uno.»

Ci sono poi gli insulti - più nelle regioni urbane che in quelle di campagna - e gli ospiti, spesso stranieri, che non accettano indicazioni da parte di bagnini donne. Kunz osserva anche sempre di più una mancanza di rispetto, a suo avviso un problema di società. Con la canicola la gente diventa inoltre più aggressiva. «Basta andare da un ragazzo per dirgli qualcosa che subito spuntano i genitori che urlano 'che succede qui?'». E c'è pure chi mena le mani.

Un altro grosso problema è rappresentato dalle foto che gli uomini fanno alle ragazze, per esempio vicino alle docce. Prima, quando giravano gli apparecchi fotografici, era più facile controllare, ora è diventato più difficile, spiega il numero uno dei bagnini svizzeri.

Ma tutto sommato, nonostante i vari inconvenienti, Kunz svolge con piacere il suo lavoro. «Vi sono molti frequentatori fantastici e godo di molta indipendenza, il mestiere è molto variegato», conclude.

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COMMENTI
 

miba 4 anni fa su tio
Nooooooooo! Ci voleva anche un articolo per rendere attenti i genitori di guardare (e magari giocare anche assieme loro...) i propri figli in piscina invece di farsi rinsceminire da fèssbook, instagram, twitter e/o whatsapp!! Povera società! Ma comunque tante cose hanno almeno una spiegazione....

Equalizer 4 anni fa su tio
A tutte quelle mamme e papà bisognerà spiegare come ha fatto il genere umano a frequentare le piscine fino alla fine del secolo scorso senza cellulari, e divertirsi con figli e amici.
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