Il Tribunale internazionale del diritto del mare delle Nazioni Unite ha dato un ultimatum al Paese africano che da 17 mesi tiene in ostaggio imbarcazione e equipaggio
BERNA - Il Tribunale internazionale del diritto del mare delle Nazioni Unite ha stabilito che la Nigeria deve rilasciare la nave cisterna battente bandiera svizzera "San Padre Pio", equipaggio e carico compresi. Lo ha annunciato oggi il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), ricordando che l'imbarcazione è tenuta bloccata da oltre 17 mesi nel Paese africano.
Secondo le autorità nigeriane, la nave e i membri dell'equipaggio coinvolti hanno violato le leggi locali durante il trasporto di petrolio al largo delle coste nigeriane. La Svizzera ritiene invece che la "San Padre Pio" non si trovasse nelle acque territoriali nigeriane e che pertanto la Nigeria non è autorizzata a trattenere la nave e il suo equipaggio, afferma il DFAE in una nota.
Il 21 maggio 2019, Berna ha presentato al Tribunale internazionale del diritto del mare di Amburgo una domanda di misure preliminari. Il 21 e 22 giugno 2019 la Svizzera e la Nigeria sono state ascoltate dai giudici. La Confederazione, nel giustificare la sua richiesta, ha ricordato che la nave e il suo carico perdono sempre più valore causando un enorme danno finanziario.
Il presidente del tribunale, alla presenza delle parti, ha dato seguito alle richieste elvetiche e ha chiesto alla Nigeria di liberare la nave e l'equipaggio ancora a bordo, quattro ufficiali ucraini. Da parte sua, la Svizzera dovrà depositare una cauzione di 14 milioni di dollari.
La decisione sul fondo della questione, ossia sapere se la Nigeria abbia violato il diritto internazionale, verrà presa in un secondo momento in un procedimento separato.