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SVIZZERAIn metà delle partite di calcio c'è violenza

05.07.19 - 15:02
Lo indica una valutazione presentata oggi, che per la prima volta ha tenuto conto di tutte le partite della stagione di Super e Challenge League, ovvero un totale di 457 incontri
Ti Press (archivio)
In metà delle partite di calcio c'è violenza
Lo indica una valutazione presentata oggi, che per la prima volta ha tenuto conto di tutte le partite della stagione di Super e Challenge League, ovvero un totale di 457 incontri

BERNA - Allarme nel mondo del calcio: circa la metà (46%) delle partite in Svizzera sono accompagnate da disordini. Lo indica una valutazione presentata oggi, che per la prima volta ha tenuto conto di tutte le partite della stagione, ovvero un totale di 457 incontri.

«Il 46% è troppo!», ha detto oggi Paul Winiker, consigliere di Stato lucernese e membro della Conferenza dei direttori cantonali di giustizia e polizia (CDCGP), in conferenza stampa a Berna. È necessario verificare se le misure previste dal Concordato intercantonale anti-hooligan debbano essere adattate. Entro il primo trimestre del 2020 è atteso un primo rapporto.

Nel frattempo, queste misure devono essere applicate con maggiore fermezza e in modo più omogeneo. La Swiss Football League (SFL), i club, le polizie cantonali e i responsabili del mondo politico hanno fissato delle priorità per arginare i casi di violenza, ha spiegato il segretario generale della CDCGP Roger Schneeberger. Per questo motivo, i divieti di accesso agli stadi saranno emanati il prima possibile e l'obbligo di presentarsi in polizia verrà applicato in modo più rigoroso. Inoltre, il processo di identificazione e di sanzione dei tifosi violenti sarà intensificato e armonizzato a livello intercantonale seguendo la catena procedurale club - polizia - procura - tribunale.

Materiale pirotecnico - Negli stadi, il problema principale è il materiale pirotecnico: durante la stagione 2018/2019, il 44,6% delle infrazioni era legate al suo utilizzo. Tuttavia, la maggior parte delle violenze e dei danni materiali avvengono al di fuori dello stadio, a margine della partita. In particolare lungo il percorso dall'impianto sportivo alle stazione, spesso teatro di cortei dei tifosi, ha ricordato Winiker.

In futuro i treni speciali destinati ai tifosi non potranno più avere finestrini che si possono aprire, per evitare che vengano lanciati oggetti dal convoglio in corsa. L'introduzione di biglietti nominali e personalizzati è in fase di studio, ma al momento non sembra essere una valida alternativa, ha fatto capire il presidente della SFL Heinrich Schifferle.

Un progetto pilota nel canton Lucerna denominato "Good hosting" (buona accoglienza), elaborato dalla SFL in collaborazione con l'Università di Berna, ha come obiettivo di "disinnescare" le tensioni all'entrata dello stadio. I primi risultati indicano che funziona bene, ha spiegato Alain Brechbühl dell'Istituto di scienze dello sport dell'Università.

Secondo le prime valutazioni, se i tifosi si sentono ben trattati e ben accolti, in particolare da "stewards" e non da poliziotti in tenuta anti-sommossa, sono più inclini a comportarsi bene e meno portati a commettere disordini.

Allo stesso modo, controlli sporadici e non sistematici all'ingresso degli stadi hanno ridotto il numero di dispositivi pirotecnici introdotti nelle arene. Il "good hosting" ha contribuito chiaramente a un miglioramento della situazione, che corrisponde ai risultati ottenuti in altri Paesi, ha ribadito Claudius Schäfer, CEO della SFL.

HOOGAN conta 1579 iscritti - A fine giugno, il registro degli hooligan (HOOGAN) contava 1579 persone. Una cifra che rimane a livelli alti, ma stabili, secondo la Conferenza. I tifosi violenti rimangono iscritti nella banca dati fino a tre anni dopo l'ultima misura intrapresa nei loro confronti.

Tra le misure messe in atto figurano 573 divieti di accesso allo stadio, 371 divieti di perimetro e in venti casi vi è l'obbligo di presentarsi in un posto di polizia. Tra i casi maggiormente citati e perseguiti vi sono infrazioni della legge sugli esplosivi (289 casi), violazione del divieto di coprirsi il volto (225) e violenza o minaccia contro le autorità e i funzionari (135).

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