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SVIZZERAGli ospedali svizzeri sono anche un luogo di delinquenza

23.06.19 - 12:17
Atti di violenza ma anche altri reati, soprattutto furti. Negli ultimi cinque anni sono state 10'679 le denunce penali, secondo un'analisi dell'Ufficio federale di statistica
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Gli ospedali svizzeri sono anche un luogo di delinquenza
Atti di violenza ma anche altri reati, soprattutto furti. Negli ultimi cinque anni sono state 10'679 le denunce penali, secondo un'analisi dell'Ufficio federale di statistica

BERNA - Ospedali svizzeri come luogo di delinquenza: atti di violenza coinvolgenti pazienti e personale curante ma anche altri reati, soprattutto furti. Negli ultimi cinque anni sono state 10'679 le denunce penali, secondo un'analisi dell'Ufficio federale di statistica (UST) che la "SonntagsZeitung" scrive oggi di aver potuto consultare in esclusiva.

Secondo quanto riporta il domenicale zurighese, tra il 2014 e il 2018 ci sono state 831 denunce per reati contro la vita e l'integrità delle persone, 25 delle quali per omicidio. Queste ultime sono state ben otto l'anno scorso, una cifra record, scrive la "SonntagsZeitung", precisando che in questa categoria di reati - fra cui figurano l'omicidio colposo e le lesioni personali - rientrano anche i presunti errori medici oltre alle intemperanze di pazienti contro il personale ospedaliero.

In 348 casi ci sono state querele per minacce, in 52 per coazione, e figurano pure 20 denunce per sequestro di persona. Si aggiungono inoltre 486 denunce per violenza o minacce contro autorità e funzionari, poliziotti in particolare.

I delitti contro l'onore (ingiuria, diffamazione, calunnia) sono stati oggetto di 488 querele e nel solo 2018 ce ne sono state 101, un primato anche in questo caso.

Pazienti aggressivi - Negli ultimi tempi si è sentito spesso riferire sui media di aggressioni di persone ferite o loro accompagnatori, non di rado ubriachi, contro agenti, soccorritori delle ambulanze o personale del pronto soccorso.

Secondo Aristomenis Exadaktylos, copresidente della Società svizzera di medicina d'urgenza e salvataggio (SSMUS) citato dal domenicale, i pazienti violenti sono una minoranza, ma gestirli "richiede molto tempo ed energie di cui gli altri pazienti avrebbero urgentemente bisogno".

Exadaktylos ha esaminato l'anno scorso i casi registrati dall'Inselspital di Berna: i due terzi degli aggressori erano uomini, per lo più sotto in 30 anni. In un caso su due il personale ha dovuto subire danni non solo verbali, ma anche fisici. E a suo avviso, solo un'aggressione su dieci viene denunciata, perché una querela «pesa ulteriormente» sulle persone aggredite, costando loro «molto tempo nervi e coraggio, quando tocca comparire in tribunale».

Motivo di conflitto sono tempi d'attesa giudicati troppo lunghi o insoddisfazione per le cure. Secondo Exadaktylos anche i premi di cassa malattia sempre più alti hanno un influsso negativo: «Alcuni pazienti si aspettano per questo un trattamento 24 ore su 24 e tutto compreso», solo pochi minuti in sala d'attesa sono già troppo.

Questa situazione ha ovviamente conseguenze sul morale del personale: gli ospedali hanno regolarmente a che fare con auto licenziamenti, soprattutto di dipendenti giovani, «che preferiscono cercarsi un altro lavoro, in cui il loro aiuto viene apprezzato».

Quale reazione, sempre più nosocomi addestrano i dipendenti alla gestione dei conflitti e all'autodifesa e costituiscono propri servizi di sicurezza. Quello dell'Ospedale universitario di Ginevra deve gestire addirittura circa 5000 conflitti con pazienti all'anno.

Reati sessuali - Il domenicale menziona anche 211 denunce per reati contro l'integrità sessuale. Spesso si è trattato di molestie (68 casi), ma sono stati denunciati anche 21 stupri e 16 abusi su fanciulli.

Il numero relativamente ridotto «non significa purtroppo che simili aggressioni negli ospedali siano effettivamente rare», commenta Barbara Züst, direttrice della Organizzazione svizzera dei pazienti (OSP), perché in questo ambito i dati sommersi sono generalmente alti, soprattutto quando si tratta di abusi commessi da medici, con i quali si crea un rapporto di dipendenza che intimidisce molte pazienti e le dissuade dalla denuncia.

Furti a gogo - Il maggior numero di querele ha tuttavia riguardato reati contro il patrimonio: sono state in tutto 6714 negli ultimi cinque anni, di cui 5018 per furto.

A sparire sono portafogli, gioielli, smartphone e anche chiavi di auto parcheggiate fuori da cliniche e ospedali: oltre 300 veicoli sono stati rubati in questo modo, scrive la "SonntagsZeitung". «Avvisiamo sistematicamente i pazienti, ma soprattutto gli anziani prendono spesso con sé i loro oggetti di valore», ha detto al domenicale Ulrich Bürgi, primario dell'ospedale cantonale di Aarau. «Un problema enorme», ha aggiunto, poiché tutti possono avere accesso al nosocomio.

A preoccupare sono però anche i furti di medicinali, una «tendenza al rialzo» secondo il farmacista cantonale bernese Samuel Steiner citato dal domenicale. Il personale specializzato, in particolare, si rifornisce di narcotici nelle farmacie di reparto. Spesso spariscono sonniferi, ma anche oppioidi. «La cosa brutta è che alcuni responsabili vogliono coprire il furto rietichettando le confezioni o svuotando le fiale e riempiendole d'acqua», aggiunge Steiner: «Questo può mettere in pericolo la vita dei pazienti che ricevono i farmaci sbagliati».

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