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BERNA«No» alle sanzioni doppie per gli autisti

04.06.19 - 14:56
È quanto chiede una mozione di Ulrich Giezendanner approvata oggi dal Consiglio nazionale
tipress (archivio)
«No» alle sanzioni doppie per gli autisti
È quanto chiede una mozione di Ulrich Giezendanner approvata oggi dal Consiglio nazionale

BERNA - Le revoche delle licenze di condurre vanno differenziate per categoria: se un conducente di mezzi pesanti o autobus si fa ritirare la patente durante il tempo libero, a causa per esempio di un eccesso di velocità commesso in moto, questi deve poter continuare a svolgere la sua attività lavorativa. È quanto chiede una mozione di Ulrich Giezendanner (UDC/AG) approvata oggi dal Consiglio nazionale con 131 voti contro 58 e una astensione.

Al momento, è prevista soltanto una revoca "generale" della patente, anche per i conducenti professionali. Questa prassi viene ritenuta molto severa dal consigliere nazionale argoviese. Per Giezendanner la situazione deve cambiare: una norma simile può essere giustificata in caso di recidiva, ma in occasione della prima infrazione si deve poter procedere altrimenti.

Se l'autorità cantonale ritira la patente a un autista senza precedenti ciò significa che l'infrazione commessa non è di lieve entità, ha replicato la consigliera federale Simonetta Sommaruga. Le autorità cantonali hanno poi già oggi la possibilità di tenere conto dei casi particolarmente penalizzanti. Inoltre, gli autisti dovrebbero essere sensibilizzati in modo particolare al rispetto delle norme stradali, ha aggiunto, invano, la ministra dei trasporti.

Da notare che con 165 voti contro 15 e 10 astenuti, la camera ha anche approvato una mozione di Edith Graf-Litscher (PS/TG) che chiede di differenziare meglio tra ambito privato e professionale nel ritirare la patente a un conducente professionale.

Oggi le patenti di guida sono revocate principalmente in base alla gravità del pericolo per la circolazione e solo in misura minore in base alla colpa personale. È però innegabile che la sanzione abbia ripercussioni più gravi per chi conduce un veicolo a titolo professionale rispetto a chi lo fa nel tempo libero, e questo perché l'autista rischia contestualmente di perdere il posto di lavoro, ha sottolineato la turgoviese. Per lo meno nei casi in cui la colpa risulta lieve, l'autorità preposta dovrebbe quindi poter differenziare fra le categorie di veicoli che l'autista è autorizzato a condurre e stabilire di conseguenza la durata della revoca.

I due atti parlamentari vanno ora al Consiglio degli Stati.

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