La linea dura, messa in atto nelle scuole del canton Friborgo, non manca di suscitare polemiche: «Misura sproporzionata e al limite»
FRIBORGO - Una tolleranza zero, quella del canton Friborgo per i cellulari in classe, che non manca di causare polemiche. Chi viene pizzicato a “spistolare” in classe con il cellulare può vederselo ritirare anche fino a due settimane.
Una misura educativa che, riporta la rivista della Srf Espresso, ha finito per generare qualche grattacapo. Al centro della diatriba il caso di un ragazzo di Morat (FR) che, per via del sequestro avvenuto lo scorso febbraio, ha perso alcune chiamate urgenti per un posto d'apprendistato.
«È una misura sproporzionata», ha commentato al magazine Bernhard Waldmann professore di legge all'Uni di Friborgo, «e inoltre è davvero legalmente al limite perché travalica i confini dell'aula scolastica».
E non si può nemmeno fare ricorso ufficiale: «Perché la pratica non è accompagnato da nessun documento cartaceo». Non è della stessa opinione Andreas Maag, responsabile cantonale dell'istruzione, secondo il quale si tratta di «una misura molto efficace dal punto di vista della prevenzione».