Lo standard di quinta generazione della telefonia mobile crittografa un numero identificativo memorizzato sulla carta Sim, rendendo più complicato il lavoro alla polizia
ZURIGO - Indagini più difficili, quindi, per le forze dell’ordine. Poiché, con l’arrivo del 5G, i raccoglitori del cosiddetto International Mobile Subscriber Identity (Imsi) - un numero univoco di quindici cifre associato a tutti gli utenti di telefonia mobile, memorizzato sulla carta Sim - diventerebbero inutilizzabili. Si tratta di uno strumento attraverso il quale la polizia, in corso di indagine, aveva la possibilità di introdursi negli apparecchi di telefonia e recuperare informazioni.
A portare alla luce il problema, una ricerca della SonntagsZeitung pubblicata ieri.
Nell’Unione Europea sono già stati elaborati piani al fine di indebolire la sicurezza della nuova rete. E anche le autorità elvetiche stanno reagendo in questo senso: stando alla Conferenza dei comandanti delle polizie cantonali della Svizzera (Ccpcs), è attualmente in corso uno studio che stabilirà in quale misura i raccoglitori Imsi vengono ostacolati dal nuovo standard di telefonia.