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L'operato dell'istituto, al centro dei lavori parlamentari di oggi, è stato approvato dal Gran Consiglio
ALTDORF - È finita nel mirino delle critiche perché vuole chiudere diverse filiali e per un modo di comunicare considerato tutt'altro che aperto: la Urner Kantonalbank (UKB) - banca cantonale di Uri - è stato oggi al centro dei lavori del parlamento cantonale. I deputati hanno discusso, ma alla fine hanno approvato l'operato dell'istituto.
Oltre che le previste chiusure di succursali, a far saltare la mosca al naso a diversi politici, cittadini e autorità comunali sono stati la nuova strategia elaborata da dispendiosi consulenti e l'idea di costruire una nuova sede da 50 milioni di franchi nel capoluogo Altdorf, mentre altrove l'azienda punta al risparmio.
Una minoranza della commissione finanze ha chiesto di negare il discarico alla dirigenza per l'esercizio passato: ma la proposta è stata respinta con 36 voti contro 15 e 4 astensioni. Una mozione dell'UDC voleva intervenire in modo ancora più incisivo, esautorando fra l'altro il presidente del consiglio di banca (cioè consiglio di amministrazione). È stata però affossata da un'ampia coalizione formata da PPD, PS, Verdi e una maggioranza del PLR.
La storia della UKB è ultracentenaria: è stata infatti fondata nel 1915. Oggi l'istituto ha una somma di bilancio di 3,3 miliardi di franchi e gestisce nove succursali. Ente di diritto pubblico di proprietà totale dello stato, l'anno scorso ha conseguito un utile di 16 milioni, di cui 7 versati al cantone. L'organico è di 99 impieghi a tempo pieno. La UKB gode della garanzia dello stato.
