L’istituto superiore lo ha sospeso per un mese come provvedimento estremo dopo l'ennesimo richiamo. I giudici hanno confermato la sanzione
LOSANNA - Ha 19 anni anni ma frequenta le lezioni quando gli pare. Nel corso dell’anno scolastico 2017-2018 ha accumulato 294 ore di assenza, di cui 124 ingiustificate e 43 ritardi. Avvertimenti, riunioni e “sgridate” non sono serviti a nulla.
Spesso, anzi, il giovane giustifica le sue assenze in modo “imbarazzante”, prendendosi gioco degli insegnanti. La sua condotta viene definita «insolente» e comunica con i professori solo tramite messaggini.
Nonostante questo “curriculum”, il giovane è stato promosso al secondo e al terzo anno. Ma nell’anno scolastico in corso la pazienza della scuola superiore si è esaurita. Come ennesima sanzione, il ragazzo è stato sospeso per un mese. La legge è chiara: gli allievi hanno l’obbligo di seguire le lezioni e partecipare alle attività proposte.
Il provvedimento della scuola, però, non è piaciuto allo studente indisciplinato e alla sua famiglia. La mamma ha infatti ingaggiato un avvocato e ha portato l’istituto in tribunale.
I giudici cantonali hanno però dato ragione alla scuola, confermando il provvedimento e la sospensione. «La considerazione degli interessi non si presta a critiche e nessuna circostanza può essere chiamata in causa per giustificare una deroga alla legge».
Il giovane è tornato a casa con la conferma della sospensione di un mese da scuola e una fattura per il pagamento delle spese processuali di 800 franchi.