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SVIZZERAEsercito, 48 persone controllate per presunto estremismo

29.04.19 - 12:10
Contro cinque di loro sono state applicate misure preventive
tipress
Esercito, 48 persone controllate per presunto estremismo
Contro cinque di loro sono state applicate misure preventive

BERNA - Nel 2018, contro cinque militi controllati su 48 sono state applicate misure preventive, dalla sospensione delle chiamate in servizio fino al ritiro dell'arma personale, ordinate dal Servizio specializzato per l'estremismo in seno all'esercito (SSEEs). Nessun pericolo per la sicurezza.

È quanto indica oggi una nota del Dipartimento federale della difesa (DDPS) sulla base del rapporto annuale stilato dal SSEEs, secondo il quale l'estremismo di destra e di matrice jiadista rimane prevalente, mentre manifestazioni radicali di sinistra o etno-nazionalista sono una minoranza.

L'anno scorso, sono stati inoltrati al Servizio specializzato per l'estremismo in seno all'armata 41 annunci e richieste (le persone controllate sono state 48). Ciò corrisponde alla media degli ultimi anni, si legge nella nota. Il valore medio è di 41,6 annunci dal 2014 al 2018, con una punta di 50 annunci nel 2016 per 55 persone controllate.

La netta maggioranza degli annunci e delle consulenze richieste per l'anno scorso era da ricondurre all'estremismo di destra (70%) e di matrice jihadista (27%). Il 39% degli annunci (16) è giunto da servizi militari, il 32% (13) da autorità (prevalentemente dall'amministrazione militare) e il 29% (12) dalla cittadinanza e dai media.

Otto annunci non avevano alcun nesso diretto con l'estremismo violento. Per i rimanenti 33, il 70% degli annunci riguardava il radicalismo di destra (23), il 27% (9) presunto estremismo di matrice jiadista e il 3% (1), presunto estremismo di sinistra.

Stando al DDPS, come finora l'estremismo di sinistra e quello etno-nazionalista hanno rappresentato un fenomeno marginale nell'esercito. I presunti casi riguardavano prevalentemente singole persone.

Stando al comunicato, l'esercito applica sistematicamente le disposizioni legali e la sua strategia della tolleranza zero. A tale riguardo viene attribuito un grande valore alla prevenzione: circa 1000 quadri dell'esercito e collaboratori del DDPS hanno partecipato a una sequenza di sensibilizzazione o d'istruzione durante l'anno in rassegna.

I meccanismi di controllo - In occasione del reclutamento, tutte le persone soggette all'obbligo di leva vengono sottoposte ad un controllo di sicurezza relativo alle persone (CSP). Questa procedura, secondo il DDPS, consente di individuare precocemente le persone che rappresentano un pericolo. Così, il percorso militare di diverse persone che presentano un background estremista viene ogni anno interrotto in via definitiva.

Poche settimane prima dell'inizio della scuola reclute, il casellario giudiziale di tutte le reclute viene controllato. In presenza di inchieste penali in corso o di una condanna, misure sono prese caso per caso. Simili controlli vengono eseguiti anche prima di ogni promozione di ufficiali e sottufficiali.

La consegna e il ritiro dell'arma personale sono soggetti a rigidi controlli, sottolinea il DDPS. In presenza di seri indizi di un potenziale di violenza, l'arma viene ritirata a titolo preventivo e un controllo CSP viene ordinato. Peraltro in caso di una decisione di rischio CSP come pure di una condanna rilevante oppure di un'inchiesta penale, al militare in questione viene richiesto di consegnare l'arma personale al competente centro logistico.

L'SSEEs - L'SSEEs è la centrale di annuncio e consulenza in materia di estremismo in seno all'esercito. Istituito nel 2002, è aggregato amministrativamente al Servizio per la lotta al razzismo del Segretariato generale del Dipartimento federale degli interni dal 2005. Lavora tuttavia esclusivamente a favore dell'esercito e risponde al capo del Personale dell'esercito, allo Comando Istruzione dell'esercito.

Nel documento, l'SSEEs fa notare che non ogni indizio annunciato e verificato si rivela poi essere un caso di estremismo accertato ai sensi della legge. Analogamente, non ogni annuncio riguarda una persona incorporata nell'esercito.

Di conseguenza le cifre riportate nel rapporto (41 annunci per 48 persone identificate) vanno interpretate in modo differenziato. Per avere un ordine di grandezza, nel 2018 sono stati prestati circa 5,4 milioni di giorni di servizio da circa 110'000 militari soggetti all'obbligo di prestare servizi d'istruzione.

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