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SVIZZERA«Per via del mio grosso seno la mia vita è un vero inferno»

29.04.19 - 06:08
Quando essere prosperosa è un calvario, la storia di una 22enne che sogna un intervento di riduzione ma la cassa malati non glielo vuole rimborsare
20M
«Per via del mio grosso seno la mia vita è un vero inferno»
Quando essere prosperosa è un calvario, la storia di una 22enne che sogna un intervento di riduzione ma la cassa malati non glielo vuole rimborsare

ZURIGO - 22 anni, fisico snello e una 65G di seno. La vita di S.R.* però è tutt'altro che un sogno: difficoltà pratiche nella vita di tutti i giorni e sul lavoro, dolori alla schiena e problemi relazionali, soprattutto con l'altro sesso.

«Mi guardano tutti come fossi un oggetto sessuale», confida a 20 Minuten, «è dall'adolescenza che mi prendono in giro. Sono magra e appena ho iniziato a svilupparmi sono diventata bersaglio di occhiatacce e commenti... Lasciamo stare il discorso dell'educazione fisica, la piscina era un incubo e lo è pure adesso». 

Con gli anni la situazione, per quanto riguarda la salute non ha fatto altro che deteriorarsi: «Per il peso ho problemi di postura, ho iniziato ad andare dal fisioterapista prima dei 20 anni ma la faccenda non si risolve, anzi». Un altro calvario è trovare i vestiti: «I reggiseni e top del costume da bagno non li posso acquistare nei negozi normali». Problemi anche sul lavoro: «Quando non studio faccio la cameriera, con il vassoio faccio una fatica incredibile, e se poi devo chinarmi...»

È da quando ha 17 anni che S. pensa alla riduzione del seno: «I seni mi fanno male la notte quando dormo, a dipendenza della posizione in cui sto», spiega. Il problema è quello dei costi: un'intervento di riduzione mammaria può arrivare anche a 15'000 franchi. Per questo ha provato a chiedere alla sua cassa malati se era possibile ottenere un rimborso. La risposta, però è stata picche: coprirà i costi della fisioterapia, ma non dell'intervento.

«I presupposti per un rimborso potrebbero esserci», commenta la chirurga plastica Eva Neuenschwander Fürer, «bisogna dimostrare l'effetto nefasto sulla salute. Vero è che, di recente, le assicurazioni hanno effettuato una stretta di vite». Risultato: gli interventi di questo tipo riconosciuti e rimborsati sono calati drasticamente. Un rischio anche per quanto riguarda il cancro al seno: «Se è così prosperoso l'individuazione di un nodulo risulta molto più difficoltosa», conferma la dottoressa.

A incidere è la norma di legge che sancisce come per intervenire devono essere rimossi almeno 500 g di tessuto per lato: «È un peso che non significa niente, per una donna di 180 cm, per esempio, è meno vessante che per una più piccolina».

*nome noto alla redazione

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