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ARGOVIAÈ in prigione per triplice omicidio, ma vuole un diploma

27.04.19 - 21:29
Guido S. rivendica la possibilità di sostenere l'esame per ottenere il certificato federale di formazione pratica che gli servirà se e quando uscirà
Keystone - foto d'archivio
È in prigione per triplice omicidio, ma vuole un diploma
Guido S. rivendica la possibilità di sostenere l'esame per ottenere il certificato federale di formazione pratica che gli servirà se e quando uscirà

LENZBURG - È detenuto da più di dieci anni nel carcere di Lenzburg. È stato condannato per triplice omicidio. Ma vorrebbe imparare un mestiere, frequentare un apprendistato e ottenere un certificato federale di formazione pratica (CFP). La richiesta di Guido S. - di cui riferisce l’Aargauer Zeitung - ha aperto una discussione sul reinserimento professionale dei detenuti.

L’uomo dieci anni fa uccise tre persone. La sera del 5 luglio 2009 entrò insieme a un complice nell'appartamento di una famiglia a Grenchen, con l'obiettivo di rapinarli (persone segnalate ai due da una donna a cui loro dovevano dei soldi), uccise con una pistola il 60enne e soffocò con sacchi di plastica la moglie 55enne e la figlia 35enne affetta da un handicap mentale. Nell’abitazione trovarono soltanto 5’000 franchi, 600 euro, quattro orologi e gioielli di poco valore.

Nel 2012 Guido S. è stato condannato all’ergastolo, pena confermata in appello dal Tribunale cantonale di Soletta due anni dopo. Il Codice penale svizzero prevede una pena privativa della libertà a vita per reati particolarmente gravi come l'omicidio. Tuttavia, questo non significa che il colpevole trascorrerà il resto dei suoi giorni in carcere. Dopo 15 anni è possibile richiedere una liberazione condizionale, se l’individuo non rappresenta più un pericolo per la società.

Tra cinque anni Guido S. non avrà neppure 40 anni e prima dell’omicidio lavorava come cuoco senza diploma. In prigione opera da sette anni quale addetto alle pulizie e alla cura della prigione. Per questo motivo vorrebbe sostenere l’esame e ottenere il diploma federale (AFP employé en intendance). Durante la permanenza in carcere, si è infatti anche dedicato allo studio. E per sé rivendica l’applicazione dell’articolo 82 del Codice penale: «Al detenuto idoneo deve per quanto possibile essere data la possibilità di acquisire una formazione e una formazione continua corrispondenti alle sue capacità».

L’esame teorico Guido S. lo sosterrà in prigione tra tre settimane, dove verrà raggiunto dagli esperti. Mentre la prova pratica solleva un problema: per sostenerlo l’omicida dovrà uscire, oppure gli specialisti dovranno entrare in carcere. Ma entrambe le opzioni non sono al momento state autorizzate.

Le autorità cantonali di Argovia e Soletta sostengono la sua richiesta: «È utile per il suo reinserimento futuro nella società». Ma i responsabili della sicurezza dei cantoni si sono opposti, convinti che a Guido S. non verrà concesso di lasciare la prigione, non avendo seguito una terapia nonostante la diagnosi di un «disturbo antisociale di personalità caratterizzato da una grande freddezza emotiva». Per loro «non è possibile escludere che una volta fuori commetterà altri crimini, resterà in carcere».

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