L'ex consigliera federale presiederà il Comitato del Patronato per la ricostruzione. Il costo del progetto è di 55 milioni di franchi
BERNA - Sarà l'ex consigliera federale Doris Leuthard a presiedere l'istituendo Comitato di Patronato per la ricostruzione della caserma della Guardia svizzera pontificia in Vaticano. L'omonima Fondazione spera nel suo carisma per la raccolta dei 55 milioni di franchi che dovrebbe costare l'attuazione del progetto, assegnato a uno studio di architettura ticinese.
«La caserma della Guardia Svizzera, costruita nel XIX secolo, è fatiscente ed è stata costruita con materiali di scarsa qualità», scrive in una nota diramata oggi la fondazione, creata nel 2016 a Soletta e presieduta da Jean-Pierre Roth, ex presidente della Banca nazionale svizzera. Inoltre, non è conforme alle norme ambientali vigenti e gli edifici non offrono più lo spazio necessario per l'alloggio delle guardie e delle loro famiglie.
Una semplice ristrutturazione non è possibile, afferma la fondazione, che in coordinamento con le autorità vaticane ha incaricato lo studio di architettura ticinese Durisch+Nolli di realizzare un progetto preliminare di ricostruzione. La nuova struttura dovrebbe essere inaugurata nel 2023.
Leuthard: «Carisma e dinamismo» - La Fondazione per il Rinnovo della Caserma condurrà una campagna di raccolta fondi all'estero con il sostegno della Segreteria di Stato del Vaticano e in Svizzera con il sostegno di un Comitato di Patronato, che sarà istituito nei prossimi mesi e «potrà beneficiare del carisma e del dinamismo di Doris Leuthard», che ha lasciato il governo federale a fine 2018. Nel Consiglio di fondazione siede anche un'altra ex consigliera federale del PPD, Ruth Metzler-Arnold.
I 55 milioni richiesti serviranno anche per l'alloggio temporaneo della Guardia durante i lavori di costruzione della nuova caserma. Il costo è alto perché bisogna radere al suolo tre edifici a causa di grossi problemi di umidità e ricostruirne due, aveva indicato il presidente Roth lo scorso 30 luglio in una intervista al giornale di Friburgo "La Liberté", sottolineando che la superficie interessata è di 14'200 metri quadrati per un volume di 50'000 metri cubi.
Roth aveva pure spiegato che l'attuale caserma è troppo piccola e che servono spazi supplementari per le famiglie delle guardie svizzere, in quanto il Papa auspica regole più flessibili in materia di matrimonio. Per di più, gli effettivi del corpo aumenteranno da 110 a 135.
«Non abbiamo indetto un concorso per carenza di mezzi finanziari», aveva ancora indicato l'ex numero uno della Banca nazionale. La scelta dello studio Durisch+Nolli - aveva spiegato - è stata dettata dal fatto che esso «dispone di esperienza nel campo della riqualificazione di stabili religiosi».