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ITALIA / SVIZZERAVa a morire a Zurigo perché depressa. La procura apre un’inchiesta

11.04.19 - 20:32
Una 47enne catanese ha deciso di ricorrere a Dignitas per togliersi la vita. Ma la famiglia parla di istigazione al suicidio
Keystone
Fine delle sofferenze, psicologiche
Fine delle sofferenze, psicologiche
Va a morire a Zurigo perché depressa. La procura apre un’inchiesta
Una 47enne catanese ha deciso di ricorrere a Dignitas per togliersi la vita. Ma la famiglia parla di istigazione al suicidio

CATANIA - Ha deciso di togliersi la vita ricorrendo alla morte assistita. Per questo si è rivolta alla Dignitas di Zurigo, la stessa che aveva messo fine alle pene di Dj Fabo. In questo caso però A.G., un’insegnante 47enne di Paternò (Provincia di Catania), non era né costretta a vivere il resto dei suoi giorni su un letto d’ospedale, né una malata terminale. Era depressa e soffriva di problemi psichici.

Ed è per questo, come riferiscono diversi quotidiani siciliani, che i suoi famigliari hanno deciso di sporgere denuncia per istigazione al suicidio. La Procura di Catania ha quindi aperto un’inchiesta, anche perché la clinica zurighese sarebbe beneficiaria di parte dell’eredità della donna.

Il Giudice per le indagini preliminari (Gip) ha però dal canto suo negato la richiesta della procura del sequestro preventivo dei beni della defunta, sottolineato come la donna abbia seguito regolarmente l’iter per la preparazione per la morte assistita. Inoltre il Gip ha osservato che la 47enne, quando si è rivolta all’associazione zurighese, fosse assolutamente consapevole di ciò che stava facendo.

Ore concitate - La sua vicenda da diversi giorni tiene banco sui principali quotidiani siciliani anche per la modalità con cui A.G. ha deciso di andarsene. Senza dire nulla ad amici e parenti, si è imbarcata su un volo per Zurigo. Solo in un secondo momento, e quasi per caso, i famigliari si sono accorti delle sue intenzioni. 

Prima di salire a bordo del velivolo, infatti, la donna ha incontrato un amico, che l'ha salutata nella convinzione che stesse partendo per un viaggio di piacere. L'uomo aveva poi inviato un sms alla sorella di A.G., dicendole di esser stato felice di averla vista in partenza. La donna legge il messaggio solo dopo alcune ore, ma non si spiega come mai sia lei che i suoi familiari non sapessero nulla. Scattano le ricerche, e scoprono che è volata in Svizzera per sottoporsi al suicidio assistito.

Cercano di raggiungerla, contattando la polizia svizzera e informando anche la Farnesina, ma quando riescono a raggiungere telefonicamente la 47enne, questa non rivela loro il luogo in cui si trova. Aveva già preso la sua decisione. Definitiva.

Ad indignare i familiari, oltre al fatto che il tutto si sarebbe svolto in poche ore e senza che qualcuno facesse nulla per opporsi alla sua scelta, vi è poi il fatto di non aver nemmeno riavuto il corpo. La donna, come riferisce La Sicilia, avrebbe infatti firmato per la sua cremazione. E la clinica ha rispettato le sue volontà fino all’ultimo.

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