Oggi in Svizzera solo pochi dispositivi di mobilità personale a propulsione elettrica sono ammessi nelle aree di traffico pubbliche
BERNA - L'ufficio prevenzioni infortuni (upi) è contrario a estendere l'ammissione alla circolazione dei mezzi elettrici di tendenza come il monopattino elettrico, l'hoverboard o il segway. L'upi intende così proteggere in particolare pedoni e ciclisti.
Oggi in Svizzera - indica un comunicato odierno dell'upi - solo pochi dispositivi di mobilità personale a propulsione elettrica sono ammessi nelle aree di traffico pubbliche, tra cui determinati monopattini e segway. Con la crescente offerta si fanno sempre più numerosi coloro che chiedono di allentare i requisiti legali applicabili a questi dispositivi per facilitarne l'ammissione alla circolazione.
Secondo l'upi però ciò aumenterebbe il potenziale di conflitto sulle aree di traffico: una stessa zona dovrebbe essere infatti condivisa da un maggior numero di utenti, sottolinea l'upi. Inoltre la dinamica di locomozione dei veicoli di tendenza è diversa da quella degli altri mezzi, e ciò può rivelarsi particolarmente pericoloso sulle aree pedonali utilizzate anche da persone vulnerabili come bambini e anziani. Le situazioni conflittuali aumenterebbero anche sulla rete ciclabile dove, oltre alle biciclette, circolano sempre più e-bike lente e veloci.
Alla luce di queste considerazioni, l'upi chiede che si mantenga la normativa restrittiva per l'ammissione dei dispositivi di mobilità personale a propulsione elettrica.
I mezzi oggi ammessi alla circolazione stradale rientrano nella categoria dei ciclomotori, ma devono rispettare le stesse regole dei ciclisti. Le disposizioni vigenti sono complesse e prevedono numerose eccezioni. L'upi ritiene pertanto necessario semplificare la legislazione in materia.