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SVIZZERALa giustizia vieta alla Weltwoche di scrivere su Darbellay. Il settimanale: «È censura»

28.03.19 - 11:08
«Ancora una brutta notizia per tutti i lettori e la libertà di stampa», si legge in apertura della tradizionale newsletter che lancia gli articoli della testata in edicola oggi
Weltwoche
L'articolo coperto da un riquadro nero
L'articolo coperto da un riquadro nero
La giustizia vieta alla Weltwoche di scrivere su Darbellay. Il settimanale: «È censura»
«Ancora una brutta notizia per tutti i lettori e la libertà di stampa», si legge in apertura della tradizionale newsletter che lancia gli articoli della testata in edicola oggi

ZURIGO - La Weltwoche scrive sulle vicende private del consigliere di stato PPD vallesano Christophe Darbellay, ma la giustizia ordina di non farlo: il settimanale rispetta il divieto, perlomeno nell'edizione online, ma grida allo scandalo e parla di censura.

«Ancora una brutta notizia per tutti i lettori e la libertà di stampa», si legge in apertura della tradizionale newsletter che lancia gli articoli della testata in edicola oggi. Il settimanale è stato colpito da una decisione superprovvisionale (una misura cautelare senza ascolto della parte avversa) promulgata da una giudice di Zurigo.

L'ordine: non pubblicare un articolo del redattore Alex Baur riguardante un'azione legale in corso negli Stati Uniti concernente Darbellay, che dal maggio 2017 siede nel governo cantonale vallesano. L'azione è legata al figlio avuto dall'ex consigliere nazionale (2003-2015) ed ex presidente nazionale PPD (2006-2016) nell'ambito di una relazione extraconiugale di cui si aveva avuto notizia tre anni or sono.

«Quando ho passato una notte con una donna lo scorso dicembre, prima di finire il mio incarico a Berna, ho commesso un grave errore», aveva detto l'allora 45enne nel settembre 2016 al SonntagsBlick. «Mi pento profondamente del mio comportamento e ho chiesto perdono a mia moglie e alla mia famiglia», aveva detto, aggiungendo di aver riconosciuto ufficialmente il figlio (che si è aggiunto ai tre avuti con la moglie) e di aver regolato gli aspetti finanziari.

Proprio su questo ultimo punto è incentrato l'articolo odierno della Weltwoche, che nell'edizione online non è leggibile, perché completamente coperto da un riquadro nero. Annerita è anche parte della copertina e il lancio dell'articolo in terza pagina. L'edizione cartacea è per contro perfettamente consultabile: stando alla Weltwoche l'ordine superprovvisionale è giunto ieri pomeriggio, quando il settimanale era già stampato e si trovava in fase di invio postale.

Weltwoche

«La misura di censura all'ultimo secondo che, va notato, è stata decisa senza sentire la Weltwoche e senza conoscere il contenuto dell'articolo, è irritante anche solo per il fatto che Alex Baur aveva già confrontato la persona interessata con le sue ricerche per iscritto nel fine settimana. Invece di una risposta, il politico ha inviato un avvocato dopo un lungo periodo di riflessione», si legge nella newsletter. «Ma la Weltwoche non è così facile da intimidire. Rimaniamo sul pezzo».

Nel video che accompagna la mail l'editore e caporedattore Roger Köppel parla di una decisione giudiziaria che considera ingiustificata. Questo perché l'interessato è una personalità pubblica, afferma il consigliere nazionale (UDC/ZH).
 
 

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